22 giugno 2012

No, grazie.

L'estate doriana sembra essere già calda. Non solo perché, nella giornata odierna, si entra ufficialmente nella stagione più torrida dell'anno. Ma anche perché la calura blucerchiata regala un altro spunto per sognare. Non bastando probabilmente Benitez ed il suo possibile approdo a Genova, un'intervista di Antonio Cassano presso Sportmediaset ha riaperto porte che si pensavano chiuse e sigillate a vita.
Cassano, in un'intervista di due giorni fa con Pierluigi Pardo (un amico più che un giornalista per il barese), ha affermato che la Sampdoria è sempre nel suo cuore ed il pensiero di tornare risiede nella sua mente, tanto da ventilare un'opportunità di partenza dal Milan. A questa dichiarazione, è seguita subito quella di Riccardo Garrone, che racconta di aver perdonato il giocatore per la "cassanata" che gli costò il posto in squadra e la cessione ai rossoneri. Lo stesso sentimento espresso dal vice-presidente, il figlio Edoardo, che però ha anche aggiunto che è impossibile pensare ad un ritorno di Cassano, visti gli equilibri che sussistono adesso in squadra.
E non è forse questo il problema? Gli equilibri. Già, praticamente la partita si gioca su quel filo. Ma, prima di buttarci in una seria analisi, meglio rinfrescarsi la memoria.


Antonio Cassano in Sampdoria-Udinese 3-1 del 2009: ha appena segnato il terzo gol.



Siamo a fine Ottobre del 2010: la Samp è appena reduce dal punto strappato a Milano contro i campioni d'Italia e d'Europa, ovvero l'Inter. Cassano ha giocato una gran partita, servendo l'assist dell'1-0 a Guberti; due settimane prima, invece, aveva addirittura deciso la sfida con la Fiorentina, con un gol dei suoi. Inoltre, eravamo di fronte al Cassano più prolifico del periodo sampdoriano, tanto da essere il capocannoniere della squadra in quel momento.
Poi, il patatrac: l'invito di Riccardo Garrone al "figlioccio" per presenziare ad una cerimonia di un club sampdoriano, con tanto di premio da ritrare; il rifiuto del barese, probabilmente infastidito da alcune frasi; l'insistenza del presidente sampdoriano e, infine, la "cassanata" del barese, che decide insultare Garrone ad alta voce (con epiteti poco simpatici) di fronte a staff e giocatori.
Da lì, è solo l'inizio della fine: inizia un lungo tormentone mediatico che spacca in due anche la tifoseria. Da una parte, i "garroniani", coloro che non tollerano quest'ultima bizza del fenomeno di Bari Vecchia; dall'altra, i "cassaniani", che non vogliono perdere un genio che porta tanti guai, ma anche tanti risultati. E che si sono affezionati a lui. Succede di tutto: interviste, tapiri, cause al collegio arbitrale. Succedono così tante cose da non poterle più controllare. Garrone chiede la rescissione contrattuale in sede al collegio arbitrale, ma l'unico risultato che ottiene è una sospensione dello stipendio del giocatore fino al Gennaio del 2011 ed un decurtazione del suo stipendio fino all'esaurimento del contratto, datato Giugno 2013.
Il resto è storia: Garrone, non contento della decisione del collegio, decide di liberarsi di Cassano addirittura con i suoi soldi, pagando per spedirlo al Milan, che - come al solito - accoglie i parametri zero come fossero acqua nel deserto. Se poi è un parametro zero della classe di Cassano, ancora meglio. E questo sarà l'unico grande errore di Garrone in questa vicenda: non si può passare dal fare 20 milioni con la vendita di un fuoriclasse del genere a pagarne addirittura uno e mezzo per liberarsene..


Cassano con la maglia del Milan: il suo rendimento con i rossoneri è stato buono.



Cos'è cambiato in un anno e mezzo dalla conclusione di questa vicenda? Tanto per entrambe le parti.
La Sampdoria, complice un'annata sfortunata e (sopratutto) scelte di mercato e dirigenziali discutibili, è riuscita nell'impresa che sembrava impossibile: finire in Serie B, nonostante fosse sesta alla fine del girone d'andata. A nulla sono serviti un cambio d'allenatore, i numerosi ritiri e l'incrollabile fede dei tifosi, che hanno riempito lo stadio nel migliore dei modi anche quando si era prossimi alla retrocessione. La nuvola nera che circondava l'ambiente sampdoriano ha proseguito il suo soggiorno anche nella prima parte della stagione successiva: non è bastato passare da Riccardo ad Edoardo Garrone, da Tosi a Sensibile, da Cavasin ad Atzori, da Macheda a Bertani e da Curci a Romero, tenendo oltreutto Gastaldello e capitan Palombo. Niente, la Samp sembrava ferma al palo fino a Gennaio, impossibilitata nel recupero della Serie A. Poi Iachini, lo stesso Sensibile ed Edoardo Garrone hanno messo punto un miracolo che i giocatori hanno portato a termine: la Serie A, attraverso i play-off e da sesta classificata. Mai successo prima.
E Cassano? Al Milan ha fatto bene. Nei primi sei mesi, ha portato qualche assist ed un paio di gol (tra cui un rigore contro di noi) alla causa dei rossoneri, vincitori dello Scudetto a fine anno anche grazie a Cassano. Nell'ambiente di Milanello, il barese sembrava essersi integrato bene, con i continui elogi di Ibrahimovic e Berlusconi nei suoi confronti. Nel suo secondo anno rossonero, stava facendo anche meglio: poi, è successo quello che tutto conosciamo. Cassano ha un malore di ritorno dalla trasferta di Roma e gli viene diagnosticata una sofferenza celebrale ischemica causata da un problema al cuore. Supera l'intervento e si rimette al lavoro per tentare di tornare per gli Europei in Polonia ed Ucraina. Da qui, sappiamo tutto: Cassano non solo torna in campo ad Aprile, ma riesce anche a confezionare due assist ed un gol nella trasferta di Siena, dimostrando di aver completato il recupero fisico e psicologico. Inoltre, l'altro giorno è stato decisivo per il passaggio del turno della nazionale italiana nel gruppo C degli Europei, con un gol di testa all'Irlanda: insomma, il talento di Bari Vecchia è pienamente recuperato.


Cassano esulta dopo il gol all'Irlanda: sarà decisivo per il passaggio del turno per l'Italia.



Detto questo, quali scenari si possono aprire perché avvenga un ritorno del genere? Cassano dovrebbe cercare di svincolarsi dal Milan: del resto, è arrivato a parametro zero, non vedo perché il Milan dovrebbe guadagnarci qualcosa. Anche perché l'impressione è che Cassano non voglia andare via per una qualunque squadra, ma solo per giocare nella Sampdoria: del resto, di soldi ne ha già tanti e non credo gli importi di averne qualcuno in più. La Samp, invece, dovrebbe mettere in pericolo gli equilibri raggiunti in un gruppo compatto ed unito dopo la promozione, ma ci guadagnerebbe in forza di squadra, dato che Cassano sposta gli equilibri in un campionato come la Serie A.
Non so come la pensate voi. L'unica cosa che posso fare, dopo tutto questa pantomima, è tentare di dirvi la mia: no, non lo rivorrei. Non fraintendetemi: Cassano è un fenomeno. Quello che ha fatto alla Samp e per la Samp denota grande classe e sopratutto un grande amore per la maglia. Ed è indubbio che averlo a disposizione per l'attacco della nostra beneamata sarebbe fantastico.. dal punto di vista tecnico.
Ma dal punto di vista umano, cosa abbiamo davanti? Un ragazzo che sicuramente ama l'ambiente, perché è stato in grado di regalargli la rinascita calcistica, la serenità personale e - sopratutto - una moglie ed il conseguente figlio. Ma, per giustificare il mio "no", mi rifaccio alle parole di Riccardo Garrone: "Una delle ragioni del successo straordinario di quest'anno è la coesione di questo gruppo. Cassano è un ragazzo bravo, buono e generoso. Ma purtroppo ogni tanto emette delle schegge impazzite e, quando succede, crea i casini che ha sempre creato".
Ecco, la Sampdoria è un ambiente in crescita e sta puntando ad un certo tipo di progetto. E non credo che questo progetto veda un Cassano impazzito a fare le bizze come ai vecchi tempi, quando eravamo una realtà diversa, che magari si accontentava anche di un piazzamento nella parte destra della classifica (anche se poi non è andata quasi mai così).

Antonio Cassano, 29 anni, e Riccardo Garrone, 75: un amore mai finito.


Un esempio: vi immaginate se veramente arrivasse Benitez e tornasse anche Cassano? Qualcuno direbbe: "Hai un fantastico giocatore ed un grande tecnico". Proprio perché Cassano è una scheggia impazzita, se per caso - nel suo scatto d'ira - si mettesse ad insultare Benitez, che si fa? Ricominciamo con la stessa pantomima, con la divisione dei tifosi sampdoriani su ogni dichiarazione di Cassano, su "ha ragione Antonio" o "ha ragione il presidente"?
Ho già vissuto quest'esperienza: è stata brutta e, aggiunta a degli errori macroscopici e ad un ambiente depresso, ha portato la retrocessione. Del resto, la mia opinione è dettata anche da come sono fatto personalmente: se X mi fa uno sgarro, io lo considero un capitolo vecchio della mia vita. Ma capisco che alcuni tifosi, pur di tornare a giorni di gloria, sopporterebbero altre "cassanate", perché ricordo di un fantastico periodo.

Cassano, 29 anni, e Sensibile, 40, a colloquio a Bogliasco pochi giorni fa.


In generale, però, dico: no, grazie. Di giocatori innamorati della Samp come Cassano ce ne sono pochi; ma di giocatori leggermente meno bravi e più disciplinati ce ne sono parecchi. Anche se alcuni sperano di vederlo ancora sotto la Sud, a incitare la Gradinata come faceva lui.


Cassano ed i tifosi della Samp: in pochi sono riusciti a dimenticarlo.




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