13 settembre 2012

Quasi blucerchiati.

Da tifosi, tutti abbiamo un sogno. Tutti desideriamo che qualche particolare giocatore venga a vestire la maglia della Sampdoria. E quanti ne abbiamo visti con quei magici colori indosso.. ma quanti non sono arrivati per poco? Chi è stato vicinissimo a vestire la nostra maglia e poi non se ne è fatto più nulla? La lista dei "rimpianti" è stata aggiornata recentemente, come ha dichiarato il d.s. Sensibile in un'intervista al Corriere Mercantile. Ma prima di scoprire chi fosse il "Mister X" dell'estate blucerchiata, andiamoci a rivedere qualche mancato colpo del passato.

Se parliamo di rimpianti riguardo grandissimi giocatori, vengono in mente sopratutto Milan ed Inter. Dalle due squadre di Milano potevano arrivare i cosiddetti "top-player", come va di moda chiamarli adesso. Sponda rossonera furono due i casi più eclatanti. Ricordando quello più lontano, esce fuori il nome di Franco Baresi. Sì, proprio l'ex capitano del Milan e della nazionale ai Mondiali americani del 1994. All'epoca - anno 1982 - il Milan retrocesse per la seconda volta in pochissimo tempo, dicendo addio alla Serie A. Baresi, a quel tempo giovane libero della difesa rossonera, era incerto sul da farsi. Intanto Bearzot lo convocò, facendogli passare una bella estate e regalandogli la possibilità di far parte della squadra che vinse il Mondiale del 1982. Baresi non scese mai in campo, dato che era la riserva di Scirea, ma fu comunque una grandissima gioia. A quel punto, tornato in Italia, il presidente della Samp Paolo Mantovani offrì cifre a nove zeri per accaparrarselo. Con Pietro Vierchowod avrebbe formato la coppia di centrali più forte del campionato. Ed invece il cuore milanista di Baresi disse no all'offerta della Samp.
Altra delusione, più recente, è quella offerta dall'affare Shevchenko. A dir la verità, su questa vicenda non si sa quanto ci sia di vero. Se effettivamente avesse già preso casa a Genova. Se qualcuno l'avesse mai avvistato al Baluardo a fare le visite mediche. Ma si sapeva che la Samp ci stava pensando, visto che l'ex Pallone d'Oro non stava passando un buon momento professionale. Passato dal Milan al Chelsea per 44 milioni di euro nell'estate del 2006, Sheva ha attraversato un periodo di scarse prestazioni nei Blues. Sopratutto al secondo anno, quando i soli otto gol realizzati lo hanno proclamato "flop decennale della Premier League".
A quel punto, Marotta ha ripensato all'affare Cassano dell'estate precedente. A come si è preso un giocatore messo da parte in una grande squadra come il Real Madrid e a come lo si è rilanciato grazie alla tranquillità dell'ambiente Samp. L'ex amministratore delegato del Doria avrebbe voluto portare a termine la stessa operazione con il Chelsea, facendo leva sulla voglia di Sheva e sul suo desiderio di dimostrare che non era finito. Regalare alla squadra una coppia d'attacco Shevchenko-Cassano.. sarebbe stato un colpo da maestro. Le voci si rincorsero per ben due mesi e mezzo, finché il Milan non s'inserì - in modo anche inutile - per riportare Sheva a casa. Con la stessa formula richiesta dalla Samp, i rossoneri presero Shevchenko in prestito per un anno dal Chelsea. Fu un fiasco totale: 26 presenze ed appena due gol in tutto il 2008/2009. Come a dire: "ve l'abbiamo fregato giusto per farvi un torto". Il caso-Storari nell'estate 2010 e la cessione di Cassano nell'inverno successivo confermeranno che i rapporti di mercato tra la Samp ed il Milan non sono dei migliori.

Andriy Shevchenko, 36 anni: la Samp sfiorò il suo ingaggio nell'estate del 2008.

Stessa città, sponda diversa. Qui gli affari sono stati di più e quelli sfumati hanno un peso importante. Per esempio: per quante estati abbiamo sentito "Alvaro Recoba vicino alla Sampdoria"? L'uruguaiano dal sinistro magico, quello che faceva volare la fantasia di molti tifosi, veniva regolarmente accostato alla società blucerchiata. Le possibilità più concrete ci furono nell'estate del 2003 ed in quella del 2006. Nel primo caso, il motivo di allontanamento di Recoba dall'Inter era la delusione post-semifinale di Champions League. Sì, proprio quella persa dall'Inter contro i rivali cittadini del Milan. Recoba, stanco dell'essere continuamente in bilico, pensò di allontanarsi dalla maglia nerazzurra, ma poi non se ne fece più nulla. Nel secondo caso, Recoba era quasi alla fine del contratto con l'Inter e si pensò che anticipasse la partenza. Il legame nell'intreccio di mercato tra la Samp ed "El Chino" era Walter Novellino. Allenatore della Sampdoria dal 2002 al 2007, WAN aveva allenatore Recoba in quel di Venezia nel 1999. Con lui in attacco e Novellino in panchina, il Venezia scalò la classifica e si guadagnò la salvezza con largo anticipo. In quell'impresa, i sei mesi di prestito dell'uruguaiano furono decisivi. Purtroppo, non se ne fece mai nulla. Anche se WAN e Recoba hanno avuto, alla fine, l'occasione di ricongiungersi al Torino. Nel 2007/2008, Novellino fu l'allenatore dei granata e Recoba venne prestato alla squadra piemontese. Andò male ad entrambi: il tecnico fu esonerato ad Aprile e l'attaccante fece solo tre gol in 24 presenze con il Torino. Però, che peccato. Sarebbe stato decisamente interessante vedere un giocatore di quella classe con la nostra maglia addosso.
Così come sarebbe curioso osservare Christian Vieri nella sua nuova avventura blucerchiata. Peccato che essa non ebbe mai inizio. La storia dell'affare Vieri è paradossale. Scaricato dall'Inter nel 2005, l'attaccante firmò con il Milan, salvo poi andarsene dopo sei mesi e due gol. L'ex centravanti nerazzurro voleva giocare il Mondiale del 2006 e quindi cercò una squadra che gli desse minuti sul campo. Scelto il Monaco di Guidolin, segna tre gol prima di infortunarsi seriamente e di dire addio alle sue chances mondiali.
Finito il calvario del recupero, Vieri si rimette in gioco. A 33 anni, firma con la Sampdoria un contratto annuale. E lascia trapelare grandissimo entusiasmo per questa nuova avventura. Un entusiasmo che contagia anche i più scettici, in un momento buio per quanto riguarda le prestazioni blucerchiate. Ma l'idillio dura poco, finché un mese dopo Vieri non pensa di ritirarsi dal calcio. La domanda che viene da farsi è perché non c'abbia pensato prima di firmare con la Samp.. fatto sta che l'ex centravanti della nazionale rescinderà il contratto con la Samp. Il ritiro sembra vicino, fino a che Vieri non firma con l'Atalanta, smentendo così tale ipotesi. Giocherà per altri tre anni. E' proprio vero: "Dio li fa e poi li accoppa", come disse Giobbe Covatta..

Christian Vieri, 39 anni: nel 2006 firmò con la Samp. Salvo andare via dopo un mese.

Infine, il "quasi" più clamoroso nella storia del calciomercato sampdoriano. Estate 1997: la Samp si prepara a perdere 15 anni di storia. Roberto Mancini è, infatti, in procinto di passare alla Lazio di Sven-Goran Eriksson. Dopo un'ultima stagione molto prolifica (15 gol), il "Mancio" vuole rivincere lo scudetto e la squadra biancoceleste è la piazza giusta per riprovarci (ed i fatti gli daranno ragione). Fatto sta che la Samp di Enrico Mantovani non vuole ritrovarsi scoperta in quel ruolo e decide di spendere in anticipo per sostituire il numero 10 sampdoriano. Si guarda a Francesco Totti. Già, il "Pupone" non trova spazio con Carlos Bianchi e, nell'inverno 1997, è vicino alla cessione. La Sampdoria fa il passo più deciso ed è vicinissimo ad acquistarlo. Poi venne il "Torneo Città di Roma" e la consacrazione. Totti stende sia l'Ajax che il Borussia Moenchengladbach. E lo fa con una grandissima prestazione. Così, Franco Sensi - l'allora presidente romanista - decide di non comprare Jari Litmanen, fuoriclasse dei Lancieri, e di puntare sul prodotto del vivaio giallorosso. Che diventerà il simbolo ed il capitano della Roma, oltre che l'immenso fuoriclasse che noi tutto conosciamo.
E' stato un peccato, ma tutto sommato questo è l'affare con meno rimpianti. Totti è diventato il giocatore che ammiriamo oggi proprio perché si sente simbolo della sua città e della sua squadra. E' più di un fuoriclasse, è un vessillo fiero delle sue origini. Forse a Genova non avrebbe potuto contare su queste motivazioni e, probabilmente, non sarebbe arrivato dove è ora. Le doti ci sarebbero state in ogni caso, ma senza una grande voglia è difficile tradurle in ciò che abbiamo visto fino ad oggi. Certo, alla Samp arrivò Morales e fu un fiasco totale. Insomma, non Totti, ma forse qualcuno più adatto al ruolo si sarebbe potuto trovare.

Francesco Totti, allora 20enne, fu vicinissimo alla Samp nell'inverno 1997.

E arriviamo ai giorni d'oggi. Nella sua ultima intervista, Pasquale Sensibile ha confessato un retroscena di mercato molto interessante. Quest'estate un grande del calcio argentino si era proposto alla Sampdoria: Juan Roman Riquelme. L'ex Villareal si era fatto avanti tramite il suo connazionale Sergio Romero, che lo aveva segnalato a Sensibile e Ferrara. Esaurito il suo contratto con il Boca Juniors, Riquelme avrebbe voluto farsi volentieri un'esperienza italiana. Secondo le parole di Sensibile, il nuovo allenatore della Samp non ci ha dormito per due notti. Alla fine, si è rinunciato alla classe ed all'esperienza di Riquelme a causa di esigenze tattiche. Nel 4-3-3 di Ferrara, non sembrava che ci fosse posto, né collocazione. Personalmente lo trovo un rimpianto abbastanza grande. Un giocatore così andava provato e, oltretutto, sarebbe potuto essere considerato come regista, vista la sua visione di gioco e la precisione del suo letale piede destro. Diciamo che, invece di Maresca, sarebbe potuto arrivare Riquelme. Peccato. Rimarrà come uno dei tanti "quasi" blucerchiati di questi anni.

Juan Roman Riquelme, 34 anni, è stato la storia del Boca negli ultimi anni.

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