29 maggio 2013

E' andata così (pagellone di fine anno - seconda parte)

Un'altra stagione è volta al termine ed il vostro blog blucerchiato preferito dà i voti: così si conclude un'altra annata piena di emozioni, di arrabbiature, ma sopratutto di Samp. Il ritorno in Serie A non è stato affatto facile e la squadra ha seguito un andamento schizofrenico; tuttavia, c'è chi si è distinto e chi, invece, merita di finire dietro la lavagna. "#ilpiùgrandespettacolodentroilweekend" vi fa ripercorre la stagione blucerchiata tramite le gesta ed i ricordi dei protagonisti. Questa è la seconda parte, riguardante i centrocampisti.

Marcelo Estigarribia, 25 anni, autore di una stagione deludente.

CENTROCAMPISTI
2 Marcelo Estigarribia (35 presenze, 2 reti): 4.5 - miglior match: Samp-Siena 2-1
Già pubblicato su SampNews24 in maniera più estesa.

4 Matias Rodriguez (1 presenze, 0 reti): n.g.
Quando giochi una gara in tutta la stagione, c'è poco da dire: spero vivamente che ci siano più spazi per lui nella prossima stagione. Non voglio che la società abbia buttato altri tre milioni di euro.

5 Renan Garcia (5 presenze, 0 reti): n.g. - miglior match: Samp-Catania 1-1
Stesso discorso di Rodriguez e Poulsen: se giochi cinque match, dopo esser stato uno degli eroi della promozione, c'è qualcosa che non va. Devo dire che, nell'estate scorsa, mi aspettavo che Renan non fosse adatto alla Serie A, vista la sua irruenza ed il suo modo di giocare, troppo muscolare. Tuttavia, con pochi scampoli in campo, non si può dare certo un giudizio globale. Travolto a Milano contro l'Inter, si riscatta contro il Catania. Forse sarebbe meglio prestarlo e farlo giocare da qualche parte, giusto per non perdere i tre milioni di riscatto versati al Cluj nell'estate scorsa.

6 Enzo Maresca (16 presenze, 3 reti): 6 - miglior match: Samp-Siena 2-1
Arrivato sul filo della sirena del calciomercato estivo, Maresca viene da un'ottima esperienza in quel di Malaga, dove ha appena giocato i preliminari di Champions League. La sua presenza in campo alza il tasso tecnico della squadra, ma l'amore calcistico di Ferrara per lui oscura le difficoltà atletiche del centrocampista, che non riesce a reggere per tutta la partita. Quando arriva Rossi, Maresca viene messo da parte e gioca appena qualche spezzone di partita. La classe c'è, ma se il fisico non regge, c'è poco da fare: da ricordare il suo gol all'Atalanta, forse il più bello della stagione blucerchiata. Alcuni sfoghi su Twitter andavano evitati...

11 Gianni Munari (28 presenze, 3 reti): 6 - miglior match: Inter-Samp 3-2
Il buon vecchio Gianni sembra solo un rincalzo, ma - in realtà - gioca molto di più di alcuni titolari: a forza di subentrare quando serve, l'ex Lecce colleziona ben 28 presenze stagionali. In campo porta un buon dinamismo, che però si nota molto di meno rispetto all'impatto che poteva aver avuto in serie cadetta; tuttavia, tre gol e qualche buona prestazione fanno ritenere che possa esser utile anche la prossima annata, sempre in un ruolo secondario.

Andrea Poli, 23 anni, uno dei migliori della Samp di quest'anno.

12 Fernando Tissone (12 presenze, 0 reti): 6 - miglior match: Catania-Samp 3-1
Tornato a Genova dopo il Maiorca tra qualche polemica, l'argentino non è titolare, ma si fa trovare quasi sempre pronto da subentrante. E' suo l'angolo su cui Costa svetta contro il Milan, così come è suo l'assist con il quale Icardi chiude il derby d'andata: insomma, con un ruolo di secondo piano, fa sempre il suo. Tuttavia, l'accordo per il rinnovo non si trovo e lascia Genova per sempre a gennaio. Tanti auguri.

14 Pedro Mba Obiang (35 presenze, 1 rete): 6.5 - miglior match: Samp-Pescara 6-0
Al primo anno continuativo di Serie A (aveva già esordito nel 2010), Obiang è atteso alla prova del nove. Vincitore dei play-off come regista, si capisce durante l'anno che non avrebbe potuto giocare nella stessa posizione nella massima serie: Maresca e Krsticic interpretano meglio il ruolo e le poche volte che gioca da regista fa fatica nella velocità della Serie A. Da interno, dovrebbe cercare maggiormente la porta: la trova una sola volta, contro il Pescara. La sua stagione è stata buona, ma ha finito la benzina molto presto: dovrà prepararsi meglio per la prossima annata.

16 Andrea Poli (32 presenze, 3 reti): 7 - miglior match: Samp-Genoa 3-1
Dopo il riscatto mancato da parte dell'Inter, per tutta l'estate si vocifera di un suo passaggio alla Juve. Quando poi si capisce che rimarrà, i tifosi non la prendono bene: dal canto suo, il ragazzo dà il massimo e fa la migliore stagione della carriera. La solita grinta ed il nuovo feeling con il gol ne fanno uno dei migliori protagonisti del campionato blucerchiato.

21 Roberto Soriano (24 presenze, 0 reti): 4.5 - miglior match: Samp-Pescara 6-0
Durante la gestione Ferrara, entra sempre nel secondo tempo; le sue prestazioni, però, sono tra quelle che fanno arrabbiare di più i tifosi. Inconsistente, a volte anche irritante, Soriano non trova mai la giusta posizione, seppur venga provato un po' ovunque. Alla fine, Rossi lo accantona. L'anno prossimo sarebbe meglio prestarlo, in modo da dargli continuità e permettergli di ritrovare una forma decente.

25 Nenad Krsticic (26 presenze, 1 rete): 7 - miglior match: Juve-Samp 1-2
Se c'è una rivelazione di quest'anno, anche più di Icardi, è proprio lui: il serbo era stato una delle colonne della promozione, ma il nuovo ruolo datogli da Ferrara - esterno d'attacco nel 4-3-3 - rischiava di comprometterne la crescita. Fortunatamente, poi, è arrivato Rossi e lo ha restituito al ruolo di regista, dove la sua stella è destinata a brillare. Krsticic ha trovato anche il primo gol in Serie A a Firenze, poi Matuzalem lo ha costretto a finire la stagione anticipatamente per un intervento becero. Speriamo possa essere blucerchiato a vita.

Nenad Krsticic, 22 anni, regista e sorpresa del centrocampo blucerchiato.

25 maggio 2013

E' andata così (pagellone di fine anno - parte prima).

Un'altra stagione è volta al termine ed il vostro blog blucerchiato preferito dà i voti: così si conclude un'altra annata piena di emozioni, di arrabbiature, ma sopratutto di Samp. Il ritorno in Serie A non è stato affatto facile e la squadra ha seguito un andamento schizofrenico; tuttavia, c'è chi si è distinto e chi, invece, merita di finire dietro la lavagna. "#ilpiùgrandespettacolodentroilweekend" vi fa ripercorre la stagione blucerchiata tramite le gesta ed i ricordi dei protagonisti. Questa è la prima parte, riguardante portieri e difensori.

Sergio Romero, 26 anni: stagione strana la sua, la prima in A.

PORTIERI
1 Angelo Da Costa (4 presenze, 7 gol subiti): 6.5 - migliore match: Samp-Juve 3-2
Il portiere della normalità: ogni tanto ha dei guizzi (vedi rigore parato in Samp-Sassuolo dell'anno scorso), ma rende secondo una linea che non subisce mai sobbalzi o cali. Lui fa quel che può e lo fa bene: gioca solo quattro partite stagionali, ma trova il modo di farsi apprezzare. E' destinato ad essere il secondo a vita in A, ma è un ruolo in cui eccelle senza problemi.

22 Sergio Romero (33 presenze, 40 gol subiti): 6.5 - migliore match: Milan-Samp 0-1
Le numerose disattenzioni degli ultimi tempi hanno fatto passare in secondo piano le parate compiute ad inizio stagione. Qualcuno si ricorda i suoi miracoli a "San Siro", le due grandi partite contro la Roma o gli interventi allo "Juventus Stadium"? No, di questi tempi faccio anche io a ricordarle; tuttavia, esse non vanno dimenticate, altrimenti non si riuscirebbe a dare la giusta caratura all'annata del portiere della nazionale argentina. Non un gran scuola, ma uno che - per doti tecniche - in A può starci benissimo.

32 Tommaso Berni (3 presenze, 5 gol subiti): 6 - miglior match: Parma-Samp 2-1
Arrivato come uomo spogliatoio di ritorno dal Portogallo, il ragazzo fa il suo dovere di collante all'interno dell'ambiente. Poi, in campo, scende per tre volte e prende cinque palloni dal fondo della porta, senza rimanere particolarmente in mente per i suoi interventi.

DIFENSORI
3 Andrea Costa (28 presenze, 1 gol): 6.5 - miglior match: Napoli-Samp 0-0
Sicuramente una delle migliori rivelazioni del Doria di quest'anno, sebbene la prima parte di stagione non sia stata particolarmente esaltante. Il guaio principale è che - da terzino nella difesa a 4 - non si esalta. Inoltre, appariva molto nervoso e già l'anno scorso, in B, aveva avuto un calo vertiginoso delle prestazioni. Lo subisce anche in A, riprendendosi da gennaio in poi, quando comincia a sfoderare ottime giocate. Certo, l'infortunio lo mette fuori gioco qualche settimana fa, ma spero possa essere più continuo l'anno prossimo.

7 Paolo Castellini (8 presenze, 0 gol): 6 - migliore match: Samp-Juve 3-2
Se l'anno scorso ci si aspettava molto da lui, nonostante l'anno di poche presenze a Roma, quest'anno non c'era eccessiva attesa per le sue prestazioni: per questo, è molto più facile dargli la sufficienza, specie per il finale di campionato. Quando c'è stato bisogno, il terzino è diventato centrale sinistro ed è stato all'altezza del suo compito.

8 Shkodran Mustafi (17 presenze, 0 gol): 6.5 - migliore match: Samp-Bologna 1-0
Già pubblicato su SampNews24 in versione estesa.

13 Gaetano Berardi (21 presenze, 0 gol): 5
Stagione a due facce la sua: nella prima parte di campionato, sotto Ferrara, è tosto e ricorda il Campagnaro dei bei tempi per la tenacia, privata però del dribbling. Alla lunga, il fatto che non spinga mai su quella fascia si fa sentire e alla lunga viene lasciato fuori. Rossi lo utilizza un paio di partite: quando lo svizzero si fa espellere ingenuamente allo "Juventus Stadium", il tecnico capisce che non può più contare su di lui.

Andrea Costa, 27 anni, una delle note positive della stagione blucerchiata.


15 Simon Poulsen (7 presenze, 0 gol): non giudicabile - miglior match: Lazio-Samp 2-0
Quando parti titolare per tre volte in stagione e scendi in campo per appena 10' nelle altre quattro presenze,  difficile darti un giudizio: questo è quello che mi sento di dire su Poulsen, un mistero del mercato blucerchiato. Perché un nazionale danese, regolarmente convocato, non poteva giocare al posto dell'ectoplasmatico Estigarribia? Ai posteri l'ardua sentenza. Tuttavia, non accetto il dettame per cui, se né Rossi, né Ferrara l'hanno schierato, allora qualcosa che non andava c'era per forza. No, non poteva andare peggio del paraguaiano.

17 Angelo Palombo (15 presenze, 0 gol): 6.5 - miglior match: Samp-Pescara 6-0
Non era facile rimettersi in gioco. Su questo, ha aiutato parecchio l'arguzia di Delio Rossi: l'ex tecnico di Lazio e Palermo aveva capito come Palombo non potesse essere più utile per la causa blucerchiata come regista di centrocampo, dove Krsticic, Obiang e Maresca gli avrebbero mangiato in testa. Così, il numero 17 è stato riadattato come libero, riscoprendo una seconda giovinezza. Pur rimanendo convinto che non debba esser titolare, potrebbe aver trovato il modo di rendersi utile fino al ritiro.

19 Lorenzo De Silvestri (25 presenze, 2 gol): 6 - miglior match: Samp-Pescara 6-0
Il suo correre sulla fascia ricorda quello di altri protagonisti degli anni scorsi in maglia blucerchiata: ha tante capacità atletiche, ma i suoi piedi sono quelli di Cristian Maggio. E ho detto tutto. Non per nulla, i suoi due gol stagionali - importantissimi - vengono da precise inzuccate sui cross... degli altri: prima contro il Catania, poi contro la Juventus. Nella prima parte della stagione, viene accantonato da Ciro Ferrara per Berardi; poi Delio Rossi lo rimette in gioco e lui tira fuori una buon periodo di forma. Tuttavia, il suo riscatto è esoso e spero che si possa trovare qualcuno che effettivamente salti l'uomo e/o metta in mezzo cross ficcanti.

28 Daniele Gastaldello (34 presenze, 1 gol): 6.5 - miglior match: Milan-Samp 0-1
Quel clamoroso salvataggio sulla linea a "San Siro" contro il Milan inaugurò il ritorno di Gastaldello in A: spesso cercato da club della massima serie, il centrale ha giocato una buona stagione, seppur macchiata da alcune prestazioni indegne delle sue capacità. Il rosso contro la Fiorentina ed alcune altre ingenuità mi portano a pensare che lui possa fare di meglio di così.

35 Jonathan Rossini (26 presenze, 0 gol): 5.5 - miglior match: Samp-Napoli 0-1
Il soldato Johnny ha subito parecchio il salto dalla B alla A: se nella cadetteria si era dimostrato affidabile e sicuro, nella massima serie bastano 5-6 partite per farlo barcollare. Riesce ad annullare Cavani al "Ferraris", ma poi si perde in tante partite. La sua prestazione a Palermo è il punto più basso della stagione e così Ferrara lo mette da parte; quando il terzetto difensivo è ormai stabilito, lui è costretto a fare da ripiego, senza neanche troppo successo. Diamogli comunque tempo: ha un bel passo, un piede educato. Deve solo imparare ad essere più sicuro di sé. 

Simon Poulsen, 28 anni, uno dei punti interrogativi della Samp di quest'anno.

20 maggio 2013

Titoli di coda (con record).

Siamo finalmente alla chiusura di questa stagione e non si poteva concludere meglio: la Samp finisce il campionato con un bel 3-2 sulla Juventus bi-campione d'Italia, sebbene la partita meritasse altro epilogo, visto la vena dei bianconeri. E così, la Samp toglie sei punti pieni ai vincitori dello scudetto: mica male, visto che la vittoria mancava da 10 turni e non sembrava che potesse arrivare nella fredda serata di ieri sera.

Shkodran Mustafi, 21 anni, prova a fermare Emanuele Giaccherini, 28.

La Samp, ormai salva da un paio di giornate, non fa comunque turn-over: dopo aver lasciato spazio a qualche seconda linea contro la Lazio, Delio Rossi torna con la formazione titolare per affrontare la Juve: è probabilmente l'ultima per Icardi e, forse, anche per Andrea Poli. Dal canto suo, Conte schiera una squadra-B, potenziata dalla presenza di Quagliarella, Pirlo, Bonucci e Chiellini, che dimostra la solita fame. Non è un caso se nei primi 25' la Samp soffra le pene dell'inferno: i blucerchiati non riescono neanche ad affacciarsi nella metà campo avversaria, mentre la Juve scaglia tiri da tutte le parti. A turno, Giovinco, Giaccherini, Chiellini e Quagliarella cercano la porta dalla distanza. E' quest'ultimo a portare la Juventus in vantaggio al minuto 25: lancio a memoria di Pirlo, De Silvestri tiene in gioco tutti e l'ex blucerchiato può segnare l'1-0, di fronte ad un Da Costa non prontissimo sulla sua conclusione.
In tutto questo, la Samp pare inerme. Eppure i padroni di casa trovano il pareggio proprio al 30', con un rigore discutibile per il contatto Icardi-Chiellini: sul dischetto, Eder realizza il settimo gol stagionale, il terzo su penalty. I blucerchiati rischiano anche di andare sul 2-1, quando prima Chiellini sfiora l'autogol e poi De Silvestri tenta un'incornata temibile su un corner. Il primo tempo si chiude con la Samp che rischia comunque il capitombolo al 40': Da Costa esce in maniera spericolata e Mustafi è costretto a salvare tutto sul destro ancora di Quagliarella.
Al rientro dopo il riposo, due sono le certezze: la pioggia incessante ed i continui tentativi dalla distanza degli ospiti, che non smettono di bombardare la porta di Da Costa. L'occasione migliore ce l'ha Padoin, che s'inserisce bene e cerca l'angolo: il miglior intervento della serata del portiere blucerchiato evita lo svantaggio. Così, come nel primo tempo, la Samp passa ancora nel migliore momento degli avversari: Eder scalda le mani a Storari, ma sul corner conseguente De Silvestri incorna l'assist di Estigarribia e realizza il secondo gol del suo campionato. La Juve ha l'occasione per pareggiare ancora con l'attivissimo Quagliarella, ma il suo, più che un tiro, pare un passo di danza sull'assist di Giovinco: il terreno bagnato e Da Costa fanno il resto. E così la Samp trova anche il terzo, quando Estigarribia sfrutta un contropiede a campo aperte e serve Icardi solo al centro dell'area, con l'argentino che realizza il gol numero 10 in campionato: l'esecuzione non è delle migliori, ma è il giusto commiato al pubblico blucerchiato, visto che lo aspetta l'Inter. Nel finale, Giaccherini accorcia le distanze per il 3-2 finale e Gervasoni fa una brutta figura su un contatti Mustafi-Quagliarella, concedendo il rigore prima e poi cambiando decisione stranamente. Insomma, un Samp-Juve che sembrava tutt'altro che di fine stagione; tuttavia, il risultato è un po' bugiardo ed i bi-campioni d'Italia avrebbero meritato ben altra sorte.

Fabio Quagliarella, 30 anni, esulta appena dopo il gol da ex dell'1-0.

Da Costa 7; Mustafi 6.5, Gastaldello 6, Castellini 7; De Silvestri 6.5, Poli 6, Palombo 5.5, Obiang 5, Estigarribia 6; Eder 6.5, Icardi 6.5 - Munari 6, Sansone s.v., Berardi s.v. (già pubblicate su SampNews24).

Finisce così un campionato sofferto oltre ogni previsione, con una squadra all'apparenza schizofrenica e con notevoli difficoltà di costruzione. Aggiungeteci a questo che partiranno Icardi (10 reti stagionali) e Poli, che ha fatto un'ottima stagione, e capite come la prossima stagione si prospetta ancora più difficile: non ci saranno penalizzazioni a farci salvare anticipatamente. Avremmo il destino blucerchiato nelle nostre mani e bisognerà fare molto in estate per sistemare una squadra che promette bene, ma che non sembra avere una coerenza vera e propria. Rimarrà Rossi, che ha firmato un biennale; rimarrà anche il non entusiasmante Osti, direttore sportivo in prova per sei mesi e poi confermato per altre due stagioni.
Inoltre, è stata confermata la presenza di Obiang e Krsticic, due delle migliori rivelazioni di quest'anno: insomma, ci sarà molto da costruire in questo calciomercato estivo. Bisognerà adattarsi alle esigenze del tecnico, prendendo i giocatori adatti al suo volere. Ci sarà necessità di evitare incomprensioni di tipo dirigenziale, come accaduto tra l'ex d.s. Sensibile e l'a.d. Sagramola, mai andati d'accordo.
Insomma, la strada è lunga: tuttavia, concludere questa stagione martoriata con un record per il club non è male. Infatti, la Samp - per la prima volta nella sua storia - batte coloro che poi si aggiudicheranno lo scudetto: non era mai successo ai blucerchiati, mentre era accaduto solo dieci volte nel resto della storia della Serie A. Qui scorrono i titoli di coda, con un record annesso: speriamo di parlare d'altro l'anno prossimo.

Lorenzo De Silvestri, 24 anni, esulta per il secondo gol in campionato.

13 maggio 2013

A.A.A., cercasi prossima stagione

Sembra mancare un'eternità a questa stagione. Per fortuna, siamo all'ultima tornata: la Samp conclude il girone di ritorno in quel di Roma, prendendo l'ennesima mazzata di questo periodo. Un 2-0 secco per la Lazio, forse esagerato nel punteggio, ma giusto di fronte al divario tecnico visto tra le due squadre: la Samp ha avuto la palla tra i piedi la maggior parte del tempo, eppure non è stata ficcante davanti al portiere. E così il girone di ritorno si conclude senza vittorie in trasferta: l'ultima è quella dello "Juventus Stadium" del 6 gennaio scorso.

Delio Rossi, 53 anni, applaude quello che è stato il suo pubblico per 5 anni.

La Samp si presenta all'"Olimpico" senza Costa, ancora infortunato, con Eder in panchina ed Icardi ripristinato titolare. Ma le vere novità sono sulle corsie: dentro Poulsen e Mati Rodriguez, che finalmente possono dimostrare qualcosa al tecnico. Anche a centrocampo novità: spazio a Maresca e Munari, che completano il terzetto mediano con Poli. La Lazio, dal canto suo, mette in campo Floccari e Klose per forzare gli avversari all'errore.
I primi 25' sono molto piacevoli per chi si aspettava di assistere ad una Samp vacanziera: i blucerchiati lottano, specie perché sono imbottiti di seconde linee vogliose di mostrare quanto il tecnico ha sbagliato a lasciarli in panchina. Poulsen veste i panni dell'incursore al 7', ma Sansone ed Icardi sono blandi sul pallone sul cross del danese. Neanche il tempo di rendersi conto dell'errore e la Lazio va in vantaggio al 10': su corner, Klose è colpevolmente solo e sbuccia il pallone. Tuttavia, sulla traiettoria si trova Floccari, che sporca il pallone con la coscia e mette dentro l'1-0. Vantaggio al primo errore, ma la Samp non si scompone: un gran tiro di Icardi dai 30 metri va fuori di poco e gli ospiti sembrano comunque vivi. Purtroppo, gli svarioni ci sono comunque, come quando al 22' l'uno-due tra Floccari e Klose porta l'ex Atalanta al tiro: fortunatamente, il biancoceleste sbaglia la conclusione e grazia Da Costa. Il portiere sampdoriano è ancora pronto sulla potente punizione di Candreva due minuti dopo, così come Biava è molto bravo a chiudere Sansone dopo una grande percussione di Poli. La Samp continua ad esserci, tanto che Icardi colpisce la traversa con un gran destro al 41': sfortunati i blucerchiati, che meriterebbero ampiamente il pareggio, visto il ritmo basso dei padroni di casa.
Nella ripresa, Rossi toglie inspiegabilmente un sufficiente Poulsen per mettere Berardi, per altro fuori ruolo: se questo è il tempo degli esperimenti, vanno tenuti in campo per tutti i 90'. Intanto, la Lazio inizia forte, sfiorando subito il raddoppio con il ficcante Candreva, che il duo svizzero Rossini-Berardi fa fatica a tenere a bada. La verità è che il secondo tempo è giocato a ritmi blandissimi: la Lazio, intelligentemente, gestisce il vantaggio senza fatica, mentre gli ospiti hanno perso la furia del primo tempo. Così, un destro di Berardi all'85' è il massimo che la Samp riesce a fare per impegnare Marchetti, mentre i padroni di casa sfiorano il raddoppio ancora con Floccari, che centra Da Costa in uscita. La girandola di cambi (Obiang e Renan dentro per la Samp; Ledesma, Dias e Kozak per la Lazio) non modifica l'andazzo della gara, con i blucerchiati che sono sembrati incapaci di creare pericoli all'avversario. Così, l'espulsione di Renan (uno dei primi rossi diretti che ricordi per proteste) e l'intervento sconsiderato di Gastaldello su Onazi chiudono la gara, con il "cucchiaio" di Candreva su rigore che sigla il risultato sul 2-0. E' l'ennesima gara senza vittoria, nonché la 17esima sconfitta in campionato: sono tantissime, forse anche troppe.

Gianluca Sansone, 26 anni, lotta sul pallone: il migliore dei blucerchiati.

Da Costa 6 | La sua solita partita, senza lode né infamia. Sui due gol, non può nulla.
Mustafi 6 | Floccari segna e chissà chi lo doveva marcare sull'angolo... comunque non ci sono altre sbavature. Inoltre, ogni tanto si propone in avanti, cosa che non guasta.
Gastaldello 5 | Al di là di ciò che afferma il capitano, il rigore c'è ed i suoi errori stanno diventando troppi.
Rossini 5.5 | Molto meglio rispetto a Udine.
Rodriguez 6.5 | Per essere la prima in Serie A, è stato un successo: cattivo e creativo allo stesso tempo.
Poli 6.5 | Buona anche la sua prova, si arrende ai crampi.
Maresca 6 | Qualche lampo illumina la sua prova.
Munari 6 | Non malaccio: nel primo tempo è una furia, nel secondo si perde un po'.
Poulsen 6 | Poteva fare meglio, sebbene un paio di spunti ci siano: spunti che il buon Estigarribia non ha fatto vedere negli ultimi tempi...
Sansone 6.5 | Il migliore, sa sempre cosa fare con la palla e non è poco, in un periodo come questo.
Icardi 5.5 | Meglio delle altre volte, perché almeno va al tiro, cogliendo anche una sfortunata traversa.

Berardi 5.5 | Non si capisce perché il danese debba uscire, ma Berardi non può fare molto fuori ruolo; Candreva è pericolosissimo. Tuttavia, è l'unico a tirare nella porta di Marchetti durante l'intera ripresa.
Renan 5.5 | La gara è nella normalità; l'espulsione nell'assurdo, se non altro perché il brasiliano indossa una maglia diversa da quella di una grande.
Obiang s.v. | Sebbene sia in campo per 20', si vede poco. Molto poco.

La stagione è giunta quasi al termine: l'ultima tornata è quella chiamata Juventus. Con l'ambizione, magari, di battere i bianconeri ancora una volta, per spezzare la lunga striscia senza tre punti e per togliere sei punti pieni ai due volte campioni d'Italia. Intanto, si attende una risposta definitiva da Delio Rossi, in modo da iniziare a pianificare la prossima stagione; speriamo sia una stagione più facile, meno schizofrenica e più tranquilla. E' il minimo che si chiede: non troppo, se si pensa che squadre come il Cagliari ed il Chievo sono salve da un po' di tempo. Si può e si deve fare di meglio, aspettando i bianconeri al "Ferraris".

Il "cucchiaio" di Antonio Candreva, 26 anni, chiude la gara sul 2-0.

06 maggio 2013

Tutto come previsto.

Le tabelle di marcia sono fatte per essere rispettate, si dice: ecco, in questo senso la Samp non si fa mancare nulla. La trasferta di Udine era la più difficile delle quattro partite rimaste in calendario ed è andata esattamente come ci si aspettava: 3-1 per i friulani ed altra sconfitta incassa in questi due mesi. Tuttavia, le aspettative sono state rispettate solo nel risultato: già, perché la Samp s'è l'è giocata finché c'è riuscita. Eder e Sansone contro l'intera formazione friulana: forse un duello troppo grande persino per due in giornata.

Antonio Di Natale, 35 anni, ha segnato altri due gol alla Samp: con questi, fanno 20 in Serie A.

La Samp arriva ad Udine in piena emergenza difensiva: fuori gli squalificati Gastaldello e Palombo, più l'infortunato Costa, Rossi ricorre al terzetto d'emergenza, composto da Rossini, Mustafi e Castellini. Oltretutto, a centrocampo rispunta Renan, che non giocava da Parma-Sampdoria di fine ottobre: è il brasiliano a completare il centrocampo con Obiang e Poli, quest'ultimo capitano per l'occasione. L'Udinese, invece, conferma la formazione delle ultime partite, vista la recente buona forma dei friulani: Zielinski agisce insieme a Pereyra, alle spalle di Di Natale, nel temibile 3-4-2-1 di Guidolin.
La cosa paradossale è che i padroni di casa, nei primi 25', appaiono tutt'altro che irresistibili: i bianconeri tengono il possesso del pallone, ma non creano spaventi agli ospiti. Tuttavia, la Samp non fa niente per impedire tale giro-palla e ha notevoli difficoltà nell'impostazione del gioco. Così, ci vuole la giocata del campione per spezzare l'equilibrio del match: insomma, ci pensa l'unico campione in campo, ovvero Antonio Di Natale. Al minuto 25, Domizzi mette in mezzo ed il numero 10 bianconero si libera di un dormiente Rossini, battendo imparabilmente Romero. La fortuna è che la Samp trova miracolosamente l'immediata reazione: al 33', Icardi serve Eder, che si gira a limite dell'area ed esplode un destro che supera Brkic nell'angolo alla sua sinistra. La deviazione di Benatia è fondamentale, ma il pareggio è sostanzialmente giusto, nonostante l'Udinese spinga di più nel finale di tempo.
Nel secondo tempo, ahimè, i blucerchiati non si rendono più pericolosi; anzi, sono i padroni di casa a giungere spesso al tiro, tanto da spaventare Romero in numerose occasioni durante tutta la ripresa. A spezzare nuovamente l'equilibrio, è ancora Di Natale, capace di un gran gol su lancio di Danilo; da notare le colpe di Romero, che forse tenta un'uscita troppo audace su un campione del genere. Sul 2-1, i bianconeri si spengono un poco e la Samp si fa trascinare da un Eder in grande giornata. Il brasiliano tenta prima dai trenta metri e Brkic rischia il "paperone", fermando il tiro solo in due tempi; poi, su punizione, l'attaccante blucerchiato impegna ancora il portiere avversario. Intanto, il fantasma di Icardi esce per far spazio a Sansone, capace di dare più profondità alla squadra: lo dimostra al 67', quando colpisce il palo con un gran sinistro dal vertice alto dell'area. Una rete che poteva significare il pareggio e che, invece, costringe la Samp a soffrire nel finale, quando poi Muriel entra per Zielinski. L'Udinese alza il baricentro e gli ospiti soffrono terribilmente le ripartenze avversarie: è proprio il colombiano a sprecare un paio di occasioni nell'ultimo quarto d'ora. Poi, però, è Romero a regalargli l'assist del 3-1, sbagliando il rinvio e consentendo all'attaccante bianconero di segnare il nono gol in campionato. La partita finisce lì e la Samp esce ancora una volta a mani vuote: è l'ottava gara senza vittorie e la salvezza non è ancora arrivata.

Luis Muriel, 22 anni, contro Jonathan Rossini, 24: anche il colombiano è andato a segno.

Romero 4; Mustafi 6, Rossini 5, Castellini 5.5; De Silvestri 5.5, Poli 5.5, Obiang 5, Renan 5.5, Estigarribia 4.5; Eder 7, Icardi 4.5 - Sansone 6.5, Maxi Lopez s.v., Berardi s.v.(pubblicate già su SampNews24).

Nella tabella di marcia, nessuna novità: la sconfitta di Udine era preventivata. Semmai, la rabbia scoppia nel vedere che due punti sono andati via con un paio di errori marchiani. L'emergenza era forte, ma sull'1-1 la gara è sembrata nelle mani (difensive) di Rossi; invece, poca grinta e le disattenzioni di Romero hanno messo fuori gioco la Samp, nonostante la buona forma di Sansone ed Eder. L'Udinese era in forma, ma ieri non era smagliante; il campione in campo ce l'avevano i friulani, tanto che Di Natale ha deciso la gara con i suoi colpi.  I blucerchiati hanno una squadra da media-bassa classifica e devono giocare meglio per uscire fuori da questo momento, evitando anche la minima disattenzione. Del resto, si sa come si dice: quando dai tutto, ma il momento di forma è pessimo, basta anche il più piccolo errore a fregarti.
Adesso arriverà il Catania al "Ferraris": la squadra di Maran ha appena battuto il record di punti in Serie A del club e ha finito gli obiettivi stagionali, visto che l'Europa League è praticamente impossibile. Tuttavia, se gli etnei giocheranno come domenica, sarà difficile per la Samp strappare quei tre punti di cui ha bisogno; inoltre, alcuni cambi sembrano necessari. Estigarribia è impalpabile, Icardi con la testa altrove, De Silvestri e Obiang sembrano aver finito la benzina: forse è tempo di rischiare, visto che una tattica conservativa nono ha portato molto lontano fin ora. Speriamo che questo campionato finisca (matematicamente parlando) il prima possibile, perché c'è tanto da mettere a posto.


Eder, 26 anni, l'unico che ha combattuto a pieno nella gara di ieri.