30 dicembre 2014

Un'annata da ricordare.

Wow, è stata lunga. Il 2014 è sembrato molto lungo e pieno di soddisfazioni per la Sampdoria. Un anno che forse non si dimenticherà facilmente, specie la seconda parte. E che apre delle premesse straordinarie per il 2015, sperando che questo possa esser migliore dell'anno precedente. I blucerchiati e i suoi tifosi hanno potuto godere di tanti momenti diversi: ne voglio ricordare cinque, come è da abitudine al termine dei canonici 365 giorni.

  • Due derby, due eroi, due 0-1 (3 febbraio & 28 settembre 2014)
Nel 2014 si sono giocati due derby. Entrambi con i blucerchiati in trasferta, entrambi con la Samp uscita vincente per 1-0. Nel primo, l'eroe è Maxi Lopez: appena arrivato dal Catania, l'argentino decide la stracittadina alla prima gara dopo il ritorno in blucerchiato. Sarà anche l'unico gol di Maxi nelle 11 presenze con la Samp della passata stagione. Nel secondo derby, il protagonista è Manolo Gabbiadini: una delle sue punizioni passa e non viene deviata da nessuno. La palla s'insacca all'angolo e decide la contesa tra le due squadre.

Maxi Lopez, 30 anni, batte Perin per l'1-0 nel derby del febbraio 2014.
  • La rinascita di Stefano e Roberto
Se ci sono due giocatori che hanno beneficiato alla grande del 2014 e della cura Mihajlovic, questi sono Roberto Soriano e Stefano Okaka. Il primo era spesso fischiato nelle sue fugaci apparizioni nella gestione Rossi e si pensava fosse ormai bruciato: a parte il gol nel Trofeo Gamper al Camp Nou nell'agosto 2012, poco da segnalare. Il secondo era finito in tribuna a Parma, dove non giocava e sembrava ormai finito. Entrambi sono rinati e si sono addirittura consacrati. Entrambi hanno esordito in nazionale azzurra con il ct Conte (e Okaka ha anche segnato). Cosa volere di più?
  • L'unica sconfitta (29 ottobre 2014)
Stadio Giuseppe Meazza di Milano, c'è Inter-Sampdoria per il turno infrasettimanale. La Samp è reduce da due pareggi consecutivi, tra cui quello prezioso contro la Roma (che non era ancora stata bastonata dal Bayern in Champions). L'Inter, al contrario, soffre e monta la contestazione nei confronti di Walter Mazzarri, che da lì a un mese sarà esonerato. 

La Samp gioca una gara gagliarda, prende una traversa e costringe Handanovic a diversi miracoli. Purtroppo, l'ingenuità di un classe '95 bravo, ma appunto giovane come Romagnoli costerà il rigore della vittoria. La firma? Mauro Icardi, che non si smentisce mai quando incrocia i colori blucerchiati. A oggi, è ancora l'unica sconfitta stagionale per il Doria in questo 2014-15.

Roberto Soriano, 23 anni, ha esordito in nazionale contro la Croazia.
  • La rimonta dello Juventus Stadium (14 dicembre 2014)
La Juventus guida come al solito la classifica: da Allegri a Conte è cambiato qualcosa nel modulo in campo, ma non in classifica. I bianconeri comandano, come da tre anni a questa parte. E la Samp si presenta allo Juventus Stadium, dove è stata una delle poche squadre italiane a vincere da quando l'impianto ha aperto nel 2011. Proprio la Samp di Mihajlovic, nel gennaio 2014, perse in maniera onorevole per 4-2 contro la Juve di Conte.

Quasi un anno dopo, gli ospiti si presentano con qualche assenza, il 4-3-1-2 invece del 4-3-3 e Krsticic trequartista. Il piano di contenere la Juve non funziona: se la Samp si deve difendere, si fa violenza e soffre. Non solo: arriva anche il vantaggio dei padroni di casa. Segna Evra di testa su corner: è alto un metro e 73, ma Regini lo lascia libero di saltare. La gara sembra in salita, ma Mihajlovic torna al 4-3-3 nella ripresa e fa entrare Gabbiadini.

A metà con la Juve, l'attaccante è in partenza per Napoli a gennaio: lo sa la Juve, lo sa la Samp e lo sa sopratutto il giocatore. Che non ha voglia di lasciare Torino senza un addio velenoso, come il suo mancino a giro. Proprio un suo sinistro stende la Juve e punisce Buffon al 51', riportando la gara in parità. Da lì la Samp gestisce la gara, soffre poco e sfiora addirittura il successo. Indovinate con chi? Sempre quello con la maglia numero 11.
  • La grinta mai sopita (31 agosto 2014-?)
Se c'è un aspetto su cui la Samp è di gran lunga migliorata rispetto alla scorsa stagione, è la grinta, la capacità di non mollare mai tanto richiesta da Mihajlovic. Il tecnico serbo si era spesso lamentato nel 2014 di alcune "passeggiate", ovvero di alcune gare in cui la Samp non c'era. Quest'anno non è andata così. Certo, ci si può rammaricare di tante rimonte subite, ma in fondo la squadra blucerchiata è un gruppo giovane. Alcune legnate fanno quasi bene.

A Palermo, però, c'è un antipasto di quello che sarà la Samp di quest'anno. I siciliani si affidano sopratutto a Dybala, tornato in A con la voglia di imporsi. Regini cade nel tranello e prende due gialli (di cui il secondo discutibile). Gli ospiti rimangono in dieci e prendono anche il gol dello svantaggio, segnato proprio da Dybala. Sembrerebbe quasi finita, ma la Samp mette la testa a posto. Il Palermo di Iachini (ex amato) arretra il baricentro e al 91' Gastaldello pareggia su azione da corner: è un piccolo segnale, ma è il momento che dice esattamente quella che è stata la Samp in questa seconda parte di 2014.

La gioia della Samp dopo il pareggio all'ultimo secondo di Palermo.

23 dicembre 2014

Buoni propositi.

L'ennesimo pareggio, stavolta giusto (anche se la rabbia per certi errori non passa mai). La Samp chiude il suo 2014 con un altro risultato positivo, che allunga la striscia a ?: il 2-2 contro l'Udinese poteva esser qualcos'altro, in un senso o nell'altro. Tuttavia, la squadra di Mihajlovic chiude l'anno al terzo posto con Lazio e Napoli. E probabilmente saluta Manolo Gabbiadini, che ieri ha segnato la sua ultima rete in blucerchiato.

Massimo Ferrero, 63 anni, in tribuna per i selfie (Secolo XIX)

La Samp si presenta per l'ultima dell'anno al Ferraris dopo l'1-1 trionfale allo Juventus Stadium. I blucerchiati tornano con Soriano e il tridente dal 1', mentre c'è qualche novità dietro: la squalifica di Romagnoli e l'assenza prolungata per infortunio di Silvestre, unite al ritorno di De Silvestri, cambiano tre-quarti di linea difensiva. Confermato Romero, così come capitan Gastaldello. Diverso lo scenario per l'Udinese, che punta sul 3-5-2 per riprendersi dal k.o. contro l'Hellas e strappare qualche punto al Ferraris. Di Natale, carnefice per eccellenza del Doria, parte dalla panchina per volere di Stramaccioni.
I primi 15' sono una gran lotta a centrocampo e a sbloccare la gara ci pensa proprio uno degli elementi della mediana. Al 17' lob in area di Angelo Palombo e Okaka contrasta l'uscita maldestra di Karnezis. Sulla ribattuta, spunta Pedro Obiang, che scarica un bel sinistro e batte il portiere greco per l'1-0 blucerchiato. Un episodio cruciale, che sembra portare la gara dalla parte della Samp. Tuttavia, l'Udinese non si arrende e si fa già vedere al 20', quando Koné spara a lato una buona occasione dal dischetto del rigore. La Samp dovrebbe avvertire le avvisaglie e invece subisce un uno-due tremendo nel giro di tre minuti. Alla mezz'ora, Koné non viene seguito da Soriano e va sul fondo: il suo cross arriva a Geijo, seguito da Regini. Romero esce male, il numero 19 blucerchiato non contrasta bene lo spagnolo e l'attaccante dei friulani fa uno scavetto d'esterno a irridere l'intera difesa dei padroni di casa. Il pareggio, però, non è abbastanza per gli ospiti, che trovano il vantaggio al 33': corner di Koné, gioco di blocchi di Thereau e Danilo è praticamente solo per lo stacco del 2-1. La Samp, tramortita, reagisce con un sinistro di Eder, facile sul primo palo per Karnezis.
Al riposo, la Samp finalmente si sblocca, mentre l'Udinese decide di non giocarsi più la partita. Gabbiadini ed Eder ci provano subito, ma uno trova Karnezis e l'altro spedisce la palla di poco alto sulla traversa. Quando gli sforzi sembrano inutili e Badu sfiora il 3-1, il Doria trova il pari al 60': cross ottimo di De Silvestri e Gabbiadini incorna di testa il 2-2. Un gol che sa di addio, visto il probabile trasferimento a Napoli. A quel punto la Samp ci prova a vincerla: prima Soriano, poi Gabbiadini, infine De Silvestri tentano di spaventare Karnezis. In realtà, l'occasione più nitida ce l'ha l'Udinese: cross in mezzo, Gastaldello dimentica di marcare Geijo e lo spagnolo rischia quasi di segnare il 3-2, incocciando sul palo la palla del vantaggio. Tante ammonizioni, il gioco è spezzetato e neanche l'entrata in campo di Di Natale e Bergessio cambia qualcosa. Cacciatore e Mesbah hanno due enormi occasioni, ma entrambi falliscono. Il finale è tutto per l'espulsione di Herthaux per doppio giallo: finisce con un pareggio casalingo il 2014 blucerchiato.

Danilo, 30 anni, realizza il momentaneo 2-1 per gli ospiti (Secolo XIX)

Romero 5.5; De Silvestri 7 (dal 43' s.t. Cacciatore s.v.), Gastaldello 6, Regini 5.5, Mesbah 6; Soriano 5.5, Palombo 6.5, Obiang 6.5 (dal 35' s.t. Bergessio 6); Gabbiadini 6.5, Okaka 5, Eder 6 - già pubblicate su SampNews24

Terzi a dicembre 2014, a pari merito con Lazio e Napoli: sfido chiunque di voi - anche il più ottimista - ad averci scommesso ad agosto. Che questa Samp fosse da parte sinistra della classifica per solidità, tecnica e organizzazione tattica lo sapevamo. Ma che questa squadra potesse addirittura uscire sconfitta una sola volta dalle prime 16 giornate di campionato... beh, è un mezzo miracolo. L'autore è Sinisa Mihajlovic, che ha trasformato un gruppo molto simile a quello che passeggiava nel finale dello scorso campionato in una macchina perfetta, nonostante gli interpreti diversi.
Forse è proprio questo quello che sperano a Genova: che il giocattolo funzioni anche senza il suo bomber principe. Manolo Gabbadini partirà per Napoli: manca l'ufficialità, ma tutti i protagonisti in causa - le due società, il giocatore, i dirigenti - non hanno mai negato. Un peccato, perché la Samp perde il suo marcatore principale e un giocatore che quest'anno stava avendo quella continuità che la scorsa stagione gli era mancata.
Si sa già anche chi lo sostituirà: l'Estudiantes de la Plata qualche giorno fa ha annunciato su Twitter la cessione di Joaquin Correa (detto El Tucu) alla Samp per otto milioni di dollari. Convertiti in euro, sono la stessa cifra che il Napoli corrisponderà al Doria per la metà di Gabbiadini. Insomma, i soldi sono stati subito reinvestiti e cambierà il modo di giocare della squadra di Mihajlovic. L'argentino classe '94 è un trequartista acerbo, che andrà svezzato e aspettato. Alcuni colleghi blogger esperti di calcio sudamericano mi indicano un alto rischio che sia un flop: nonostante mi fidi di loro, spero che per una volta la loro esperienza li porti dalla parte sbagliata della storia.
L'acquisto di Correa sembra indicare un chiaro passaggio dal 4-3-3 al 4-3-1-2. E forse è normale, visto che - tridente titolare a parte - Mihajlovic non ha dato molta fiducia alle loro riserve. Sansone ha visto il campo con il contagocce ed è stato spesso rimproverato per la poca incisività. Fedato è giovane e ha fatto quello che poteva. Wszolek non ha più visto il campo. Possibile che partano tutti e tre a gennaio, mentre la Samp studia un'altra rinascita per il 2015: il nome di Luis Fernando Muriel gira sempre più insistentemente dalle parti di Corte Lambruschini. Sarebbe un buon proposito per un 2015 di successi.

Manolo Gabbiadini, 23 anni, saluta Genova da goleador (Secolo XIX)

15 dicembre 2014

Sampdoria Stadium.

Un altro grande risultato, una mezza impresa: la Samp ottiene un buon punto in quel di Torino e blocca la Juventus sull'1-1 nel suo impianto casalingo. Il pareggio rappresenta anche l'interruzione della striscia vincente della Juventus in casa, che collezionava vittorie da 25 partite consecutive. Ed è l'ennesimo certificato sul campionato della Samp: finché la classifica sarà così equilibrata, i blucerchiati avranno una chance europea.

Patrice Evra, 33 anni, ha segnato l'1-0 momentaneo per la Juve.

La Samp si presenta allo Juventus Stadium dopo il ritorno alla vittoria, avvenuto a Verona contro l'Hellas: una buona forma quella blucerchiata, con la squadra di Mihajlovic vogliosa di tirare un brutto scherzo a quella di Allegri. Torna Regini tra i titolari, mentre cambia il modulo: dentro nuovamente il 4-3-1-2, con Krsticic dietro la coppia d'attacco Eder-Okaka. Schieramento speculare per la Juventus, che schiera Pereyra da trequartista e Ogbonna al posto dello squalificato Chiellini. Davanti fiducia a Tevez e Alvaro Morata, che scalza Llorente dai titolari.
Il primo tempo è un monologo della Vecchia Signora. Specie i primi 20' sono di una pressione tremenda per gli ospiti, che a malapena riescono a scambiare due passaggi di fila (più per l'imprecisione blucerchiata che per i meriti dei bianconeri). Nei primi 10' Tevez e Morata scaldano i guanti di Romero, che però non può nulla al 12', quando Evra trova il vantaggio su corner: Regini lascia colpevolmente solo il francese. E la Juve batterà i calci d'angoli in maniera irregolare per tutto il primo tempo (vedere qui: ci cascherà anche Gabbiadini nella ripresa). La Samp non reagisce e Romero salva ancora i blucerchiati con una paratona su Marchisio. Tuttavia la Juve pian piano abbassa la pressione e il Doria può uscire almeno dalla propria metà campo. Anzi, al 36' Gastaldello rischia di trovare fortunosamente il pareggio, ma Buffon è pronto. Il primo tempo finisce con la Samp che gradualmente conquista campo.
La ripresa è di tenore decisamente diverso. Innanzitutto Mihajlovic comprende l'impalpibilità di Krsticic e lo toglie, inserendo Gabbiadini. Ciò implica il ritorno all'originario 4-3-3, che si dimostrerà decisamente migliore nella ripresa. Al 49' Pereyra testa ancora Romero, ma la Samp trova il pareggio due minuti dopo: discesa di Regini, supporto di Eder fino all'area e scarico per il neo-entrato Gabbiadini. Manolo cerca lo spazio per il sinistro e piazza all'angolo un altro gol alla Juventus: è l'1-1 che sorprende un po' tutti, ma che fa impazzire il settore ospiti dello Juventus Stadium. Da lì la gara diventa un grosso punto interrogativo per la Juve, che spinge ma non come nel primo tempo. Sopratutto, i padroni di casa fanno fatica a trovare la conclusione giusta negli ultimi 20 metri: Tevez ci prova, ma non spaventa Romero. E Palombo è miracoloso all'81' in chiusura su Pogba, prima che il francese possa concludere a rete. Anzi, è la Samp ad avere l'altra occasione più pericolosa della ripresa: un sinistro di Gabbiadini dai 25 metri è leggermente deviato da Ogbonna. La palla sembra pronta per gonfiare la rete un'altra volta, ma Buffon è miracoloso e devia in angolo. Nel finale, l'arbitro si dimentica anche l'espulsione per doppio giallo di Vidal: l'intervento su Duncan a pochi minuti dal recupero meriterebbe il rosso, ma Doveri si addormenta. Finisce 1-1, alla Samp va bene lo stesso, specie dopo quel primo tempo...

Manolo Gabbiadini, 23 anni, pareggia i conti appena entrato.

Romero 7; Cacciatore 6.5, Gastaldello 7, Romagnoli 6.5, Regini 6; Rizzo 6, Palombo 6.5, Obiang 6.5 (dal 37' s.t. Duncan s.v.); Krsticic 5 (dal 1' s.t. Gabbiadini 6.5); Eder 6.5, Okaka 5.5 (dal 27' s.t. Bergessio 6) - già pubblicate su SampNews24

La prova dello Juventus Stadium è l'ennesima certificazione sul campionato - fin qui straordinario - della Sampdoria di Sinisa Mihajlovic. Mancava Soriano, si è giocato con un modulo diverso e il primo tempo è stato praticamente buttato. Eppure, la Samp è uscita nella ripresa e ha tirato fuori una prestazione di raro acume tattico: benissimo la difesa, abbastanza bene la mediana, bravissimo Eder nelle ripartenze. Poco importano gli interpreti: spesso il Doria c'è. Manca solo un po' di continuità, anche durante le gare.
Due paroline vanno spese anche sull'arbitro Doveri: fortunatamente i suoi errori non hanno deciso la gara, ma far battere il calcio d'angolo dentro la lunetta sarebbe il minimo sindacale. Certo, la Juventus avrebbe comunque meritato il vantaggio nel primo tempo, ma almeno farglielo sudare tramite quelle cose strane chiamate "regole"? Sarebbe giusto. Purtroppo noi le regole le scansiamo come la peste. Per altro, ieri Okaka è stato praticamente nullo, ma l'arbitraggio di Doveri nei suoi scontri con Ogbonna è stato abbastanza one-sided: la spinta del rossocerchiato veniva regolarmente punita, il contrario è raramente avvenuto. Eppure parliamo di due statue nere da un metro e novanta, che si sono scontrate ad armi pari.
Una battutava fatta anche sul momento di due giocatori. Nenad Krsticic è chiaramente in crisi di rendimento e sono molto dispiaciuto per il ragazzo. Rimango convinto che le doti ce l'abbia, accompagnate da un'adeguata cattiveria: tutto sta nel ritrovarle. Specie se si passerà al 4-3-1-2 dopo la (probabile) cessione di Gabbiadini, ci sarà più spazio per lui. Proprio Manolo è l'altro di cui parlare: c'è chi già ne piange la cessione. La Samp sta spezzando il giocattolo nel prossimo mercato di gennaio, cosa da evitare; tuttavia, alla lunga vedrete che non sarà rimpianto. L'attaccante diventerà un buon giocatore, ma ha bisogno di maturare sulla continuità: alcune volte scompare dalla gara. Al suo posto potrebbe arrivare Joaquin Correa, trequartista dell'Estudiantes che molti danno già alla Samp nel prossimo inverno.
Ora il Doria si gode l'ultima settimana di preparazione del 2014, dove sfiderà un'altra squadra bianconera, ovvero l'Udinese di Stramaccioni. Chiudo però osservando una cosa: a fine anno, probabilmente la Samp sarà l'avversario con il miglior bilancio nella storia dello Juventus Stadium. Aperto per la stagione 2011-12, i blucerchiati ci hanno giocato tre volte: una vittoria per 2-1 nel gennaio 2013, una sconfitta onorevole nel gennaio scorso e ora questo pareggio. Niente male. Farebbero prima a chiamarlo Sampdoria Stadium.

La Samp esce con un pareggio dallo Juventus Stadium: grande gioia

09 dicembre 2014

Chissà.

Finalmente riprende la corsa: la Samp passa a Verona per 3-1 contro un pericolante Hellas e si issa al quarto posto, superando Lazio e Napoli. Il Genoa rimane terzo per un punto, ma in casa blucerchiata ci sono motivi per cui sorridere e cose da rivedere. A fine gara, però, ciò che conta è esser tornati alla vittoria, che mancava da un altro 3-1, quello rifilato in casa alla Fiorentina. E sopratutto hanno segnato tutti e tre gli attaccanti.

Eder, 28 anni, al quarto gol in questo campionato.

La Samp si presenta al Bentegodi con mille tifosi al seguito e una squadra rivoluzionata. Rispetto all'impegno di Coppa Italia, tutta la squadra è cambiata: torna Romero in porta, Romagnoli dall'inizio, mentre Rizzo e Duncan sono i prescelti per sostituire gli squalificati Soriano e Obiang. L'Hellas, che non vince da sette gare, cerca una vittoria che servirebbe a scacciare la crisi: gli scaligeri fanno fatica a segnare e a tornare quelli smaglianti di inizio stagione.
La partita è equilibrata nelle prime battute: i padroni di casa hanno un paio di occasioni. Al 1' Gonzalez prova di testa, ma è facile per Romero; al 13' Moras tenta l'anticipo sul primo palo, ma spara alto. Dal canto loro, gli ospiti hanno tre occasioni chiare con Eder, Gabbiadini e Silvestre: sulle prime due interviene Rafael, mentre l'argentino manca di precisione sul colpo di testa da corner. L'episodio chiave è al 26': Gabbiadini lancia in profondità Eder, che una volta entrato in area viene steso da Marquez. Il rosso e il rigore sono ineccepibili, così come la trasformazione del numero 23 blucerchiato: Rafael spiazzato, quarto gol in campionato per l'attaccante. La Samp dovrebbe entrare in modalità gestione, ma lo fa (come al solito) male: la squadra è molle. Prima Palombo regala un'occasione agli avversari e Nico Lopez grazia Romero. Poi il pareggio arriva: tiro di Tachtsidis, pessima respinta di Romero e si avventa Toni sul pallone. Mentre i centrali dormono, l'1-1 è servito. Rizzo avrebbe una chance al 41', ma dopo una bella discesa il suo tiro è a lato.
Al riposo, Mihajlovic deve aver dato una bella strigliata ai suoi: in campo entra un'altra Samp. L'Hellas ha finito un po' la benzina e la Samp non aspetta altro. Al 56', arriva il nuovo vantaggio ospite: cross di Gabbiadini, Okaka è lasciato solo un momento da Guillermo Rodriguez e il numero 9 del Doria punisce gli scaligeri. Terzo gol in campionato e 2-1. Da quel momento, i padroni di casa mollano, tanto che la Samp ha un'altra occasione con Gabbiadini, sempre fermato da Rafael. Il portiere non può nulla però al 61': palla in profondità di Krsticic, Eder mette in mezzo e Gabbiadini mette dentro a porta vuota il suo quinto gol in campionato. Da lì, la gara diventa un esercizio di tenacia per l'Hellas, che prova almeno a segnare il secondo. Ma è la Samp a sfiorare il quarto ancora con Okaka, che però a due passi dalla porta spreca la giocata di Rizzo, centrando il palo. La vittoria è importante per la Samp, che torna a -1 dalla zona Champions e si prepara alla grande per la sfida alla Juventus di domenica prossima.

Luca Toni, 37 anni, mette dentro il gol del momentaneo 1-1.

Romero 5.5; De Silvestri 6.5 (dal 25' s.t. Cacciatore 6), Silvestre 5.5 (dal 39' p.t. Gastaldello 6.5), Romagnoli 6, Mesbah 6; Rizzo 7.5, Palombo 6.5, Duncan 5 (dal 9' s.t. Krsticic 6); Gabbiadini 7, Okaka 6, Eder 7.5 - già pubblicate su SampNews24

Ieri sera la Samp ha tirato fuori una buona prova, ma ha rischiato l'ennesima topica di questa stagione. Sull'1-0 e con l'uomo in più, l'Hellas è stato in grado di rimontare solo grazie a un Doria mollo, incapace e/o indolente nel cercare il raddoppio. Il gol di Toni ha mostrato tutto quello che non va in questa squadra: la mollezza. Delle volte - non capisco se per presunzione o incapacità - la squadra si specchia e manca di quella cattiveria che Mihajlovic vorrebbe quando si dovrebbe finire la preda.
Fortunatamente la ripresa è stata un'altra cosa. Una volta segnato il gol del secondo vantaggio con Okaka, i padroni di casa non sono stati più in grado di rimontare. Anzi, la Samp ha infilato anche il terzo con Gabbiadini, che ha esultato (e meno male). Se i blucerchiati avessero segnato il quarto nel finale di gara, non ci sarebbe stato nulla da dire: l'Hellas era piuttosto sbilanciato e qualche occasione in contropiede la Samp l'ha avuta.
La verità è che Genova sta diventando la capitale del calcio. Milano affanna e l'Inter ha avuto la peggior partenza da vent'anni. Torino vede la Juve prima, ma il Torino sta facendo bene solo in Europa. Roma sorride, ma bisognerà vedere se giallorossi e biancazzurri avranno effettivamente lo stesso passo fino a fine campionato. Genova invece appare solida. E se i rossoblu forse possono aver avuto qualche episodio di gioco in più a favore, la Samp piange diversi punti buttati: dalla trasferta di Cagliari a quella di Cesena, dalla gara contro il Milan al finale con il Napoli. Chissà dove saremmo ora.

La festa blucerchiata dopo il 3-1 di Gabbiadini: sarà il risultato finale.

05 dicembre 2014

Il presente è l'unica cosa che conta.

Il turn-over ha funzionato: la Samp passa agevolmente l'impegno di Coppa Italia contro il Brescia, battendo i lombardi per 2-0. Una gara tranquilla per i blucerchiati, che hanno accelerato quanto bastava per avere la meglio sulle Rondinelle di Iaconi. Le reti di Gabbiadini e Bergessio hanno chiuso la contesa, con gli ospiti che hanno avuto giusto qualche sprazzo d'orgoglio. L'unica nota negativa è l'espulsione di Mihajlovic nel finale di gara per un diverbio con il quarto uomo.

Manolo Gabbiadini, 23 anni, segna ma non esulta dopo l'1-0.

La Samp opera un po' di cambi in vista dell'impegno di campionato che ci sarà lunedì sera, quando i blucerchiati saranno di scena a Verona contro l'Hellas. Torna Viviano in porta e Fornasier esordisce in stagione, mentre Marchionni è il regista di centrocampo. Al suo fianco c'è spazio per Krsticic, mentre Sansone è il trequartista dietro il duo Gabbiadini-Bergessio. Il Brescia, reduce da un difficile momento in B, schiera la formazione titolare e punta tutto su Andrea Caracciolo, uno dei quattro ex in campo nelle Rondinelle.
Gli ospiti iniziano meglio della Samp: un paio di incurisioni e di cross non sfruttati che mettono in apprensione i padroni di casa, fino ad arrivare alla conclusione di Benali al 17', che però trova pronta Viviano. Da lì in poi, inizia un monologo della Samp. Bergessio ci prova due volte, ma Arcari stoppa i suoi tentativi. Al 31', la svolta della partita: palla filtrante di Krsticic e Sansone scatta bene, salta Arcari e viene steso dal portiere del Brescia. Bergessio vorrebbe battere il rigore per sbloccarsi, ma Mihajlovic intima Gabbiadini di presentarsi al dischetto: tiro secco alla sinistra di Arcari e 1-0. La preoccupazione è sul fatto che Manolo non esulti: un segnale in chiave di mercato? Intanto, Bergessio e Sansone provano ancora a impensierire Arcari, che però para tutto, compresa una punizione di Gabbiadini dai 25 metri alla fine del primo tempo.
Nella ripresa, il copione non cambia: Sansone esce per infortunio e lascia spazio a Fedato. Dopo una girandola di sostituzioni e gialli, arriva il 2-0 blucerchiato: erroraccio di Antonio Caracciolo in disimpegno, Fedato ne approfitta e mette dal fondo un pallone facile facile a Bergessio, che deve solo spingere dentro a porta vuota. Raddoppio della Samp e primo gol in maglia Doria per l'argentino ex Catania. Da quel momento, la partita deve essere solo gestita. C'è tempo per gli esordi in blucerchiato di Djordjevic e Lulic, che entrano rispettivamente per Gabbiadini e Obiang. Molto interessanti alcuni spunti del montenegrino, a cui andrebbe dato più spazio. Il Brescia ha comunque due buone occasioni: Oliveira spreca da pochi passi con un'incornata su corner, mentre Valotti trova prima la parata di Viviano e poi il salvataggio di Cacciatore. La traversa di Benali - su conclusione deviata da Djordjevic - chiude la contesa sul 2-0 per i padroni di casa.

Michele Arcari, 36 anni, ieri ha salvato diverse volte il risultato.

Viviano 6.5; Cacciatore 6.5, Fornasier 6, Gastaldello 7, Regini 6; Obiang 5.5 (dal 41' s.t. Lulic s.v.), Marchionni 7, Krsticic 6; Sansone 5.5 (dal 1' s.t. Fedato 6.5); Bergessio 6.5, Gabbiadini 6.5 (dal 19' s.t. Djordjevic 6) - già pubblicate su SampNews24

E così la Samp si è guadagnata gli ottavi di finale, dove a metà gennaio troverà l'Inter di Roberto Mancini. Sarà un incrocio con il passato per Sinisa Mihajlovic, che è stato vice del Mancio in nerazzurro dal 2006 al 2008, nonché ex giocatore dell'Inter dal 2004 al 2006. Il tecnico serbo ha concluso la serata con un'espulsione, dovuta al suo carattere fumantino e a un'incredibile tendenza dei corpi arbitrali italiani a indignarsi per qualunque cosa. Salterà lo scontro con l'amico Roberto, ma anche ieri sera ha confermato che la squadra c'è, qualunque sia la formazione.
La partita ha regalato qualche indicazione importante. Viviano è rimasto in forma nonostante l'infortunio e il lungo tempo trascorso in panchina. Fornasier ha messo qualche minuto nelle gambe alla prima stagionale. Molto bene Marchionni, che forse andrebbe considerato di più: capisco che Angelo Palombo sia una sorta di intoccabile. Tuttavia, nonostante sia più vecchio e non abbia l'atletismo di una volta, Marchionni ha trovato una seconda vita in regia. Ieri, contro una squadra di B, ha fatto quello che voleva. Se sapesse replicare lo stesso rendimento in A, converrà tenerne conto per il futuro.
Davanti Gabbiadini ha segnato, ma non ha nulla di cui gioire. Forse sente la pesantezza di questo probabile trasferimento al Napoli a gennaio: un cambio in corsa, improvviso e di grande portata. Tornando a pensare a quelli che (forse) rimarranno, Bergessio si è sbloccato. Intanto, se il numero 11 blucerchiato veramente lasciasse Genova, diamo una chance a Luka Djordjevic: nella mezz'ora disputata ieri, il ragazzo ha mostrato movimenti interessanti. Non è detto che il sostituto di Gabbiadini non sia già in casa. Ora si pensa alla trasferta di Verona. Ricordate: il passato non si può modificare, il futuro è incerto. Sul presente, invece, si può lavorare.

Sinisa Mihajlovic, 45 anni, espulso ieri sera a fine gara.

02 dicembre 2014

La quarta beffa.

Fa male. Fa dannatamente male. La Samp butta via altri due punti dopo quelli contro Cagliari, Milan e Cesena, pareggiando 1-1 contro il Napoli di Benitez. Un pari che fa male non tanto per quanto visto in campo: il risultato finale in quel caso è giusto. Tuttavia, la Samp aveva la gara in mano ed è riuscita a subire il gol del pareggio al 92' da un isolato Zapata. L'ennesima dimostrazione che questo è un ottimo gruppo, ma deve ancora imparare tanto in malizia.

 Il duello tra Gonzalo Higuaín, 26 anni, e Alessio Romagnoli, 19.

La Samp riparte dopo il rocambolesco 1-1 di Cesena e cambia radicalmente faccia per affrontare il Napoli terzo in classifica. Dentro Mesbah per Regini e Romagnoli per Gastaldello in difesa, dove viene confermato Romero in porta. Non solo cambio di retroguardia, ma anche di modulo: Mihajlovic opta per un più prudente 4-3-1-2: il sacrificato è Gabbiadini, che parte dalla panchina. Davanti la coppia d'attacco è Eder-Okaka, con Soriano alle loro spalle e Rizzo a centrocampo. Dal canto suo, il Napoli punta alla vittoria senza Mertens, ancora non al meglio: al suo posto Ghoulam è spostato esterno alto, mentre Britos gioca da terzino.
L'intera gara non è stata entusiasmante, ma il primo tempo soffre particolarmente della mancanza di spettacolo. Ghoulam ci prova al 10' con un'incornata, ma non riesce a centrare la porta. Al 21' la Samp va in vantaggio, ma il gol è da annullare: sul tiro ribattuto di Soriano, Eder parte in posizione irregolare prima di saltare Rafael e segnare. Un minuto dopo, Higuaín ha un'occasione di testa, ma la sua incornata è larga. Lo stesso centravanti dell'Argentina ha una super-chance al 37' in contropiede, ma Romero in uscita gli toglie la palla. La Samp è tutta in una punizione di Mesbah centrale e in un'incornata di Romagnoli su corner fermata da Silvestre. Gara un po' nervosa, viste le quattro ammonizioni al termine della prima frazione.
Alla ripresa, la Samp è più decisa. E lo dimostra immediatamente, perché i padroni di casa vanno in vantaggio: al 57', la palla rimane dalle parti di Eder, che aggiusta la mira e scarica una gran rasoiata di destro dal limite. Niente da fare per Rafael e 1-0 blucerchiato. SArebbe il giusto episodio che sblocca la gara e la porta dalla parte della Samp, ma la squadra di Mihajlovic subisce un paio di contropiedi pericolosi: solo l'imprecisione e un Romero attento in uscita evitano il peggio. Eder ha un'altra occasione al 62', ma spara fuori dopo l'uno-due con Okaka. Azione fotocopia per Higuaín, che però schiaccia troppo il tiro e centra Romero. La partita sembra tranquillamente avviarsi verso la vittoria blucerchiata, ma la Samp tira il freno troppo presto: al 92' il cross di Ghoulam è perfetto, Romagnoli scala inutilmente su Higuaín e Zapata - entrato un quarto d'ora prima - è libero di incornare per l'1-1 finale. Una beffa - l'ennesima stagionale - di cui la squadra di Mihajlovic non aveva sicuramente bisogno.

Duvan Zapata, 23 anni, zittisce il Ferraris dopo l'1-1 finale.

Romero 6; De Silvestri 6.5, Silvestre 6.5, Romagnoli 6, Mesbah 6; Obiang 5.5 (dal 1' s.t. Duncan 6.5), Palombo 6, Rizzo 6.5 (dal 33' s.t. Gabbiadini 6); Soriano 6.5 (dal 25' s.t. Krsticic 5.5); Eder 7, Okaka 6 - già pubblicate su SampNews24

A conti fatti, il pareggio contro la terza squadra più forte del campionato, l'imbattibilità mantenuta in casa e l'ennesimo gol di Eder sono tutti dati incoraggianti. Tuttavia, il tifoso medio blucerchiato sta facendo la bocca alla possibilità di andare in Europa. E la quarta rimonta subita nell'ultimo mese e mezzo onestamente non si accompagna adeguatamente ai sogni continentali. La parte sinistra della classifica, giocando in questa maniera, è saldamente nelle mani della Samp: finora l'unica squadra che è sembrata un filino sopra la media dei blucerchiati è la Roma, che però non è riuscita comunque a strappare la vittoria contro il Doria.
A ben guardare la classifica, non c'è molto da preoccuparsi: il Genoa e lo stesso Napoli sono a un punto e il momento di forma dei cugini rossoblu non potrà durare in eterno. Così come quello della Samp, che però sembra una squadra più omogenea, che riesce a far bene nonostante il cambio di interpreti. Ieri mancavano Gabbiadini e Regini, ma la differenza non si è sentita molto. Anzi, il 4-3-1-2 ha consentito di contenere in maniera più agevole un Napoli comunque meno pericoloso rispetto alle attese.
Ora la Samp punta al prossimo impegno. Prima ci sarà la Coppa Italia giovedì sera, quando il Doria ospiterà il Brescia per il quarto turno della coppa nazionale. Poi sarà la volta del campionato, dove si andrà di scena a Verona contro l'Hellas lunedì prossimo alle 21. Un giorno di festa - quello dell'Immacolata - per celebrare uno dei gemellaggi più importanti della recente storia doriana. A patto che il clima di festività non induca la squadra di Mihajlovic a subire l'ennesima beffa di questo 2014-15.

Eder, 28 anni, al suo terzo gol in campionato quest'anno.