21 marzo 2016

Non è finita.

Vi eravate illusi, eh? Pensavamo che fosse tutto fatto dopo i sette punti conquistati nelle ultime tre partite? E invece no, non è finita. La Samp perde in casa 1-0 contro il Chievo (risultato un filo bugiardo), ma dimostra di aver fatto un passo indietro e ora si ritrova nuovamente immischiata nella lotta per non retrocedere.

Antonio Cassano, 33 anni, deludente ieri al Ferraris.

La Samp si presenta al Ferraris dopo le ultime buone uscite, confermando il 3-4-2-1 che così bene sta facendo nella seconda parte della gestione Montella. Cassano e Álvarez rimangono i due trequartisti dietro l'unica punta Quagliarella. Anche Maran non cambia molto: non ci sono Inglese e Pellissier, davanti Meggiorini viene supportato da Birsa e Pepe.
Il Chievo gioca un primo tempo decisamente migliore rispetto a quello dei padroni di casa: Viviano deve subito sventare un colpo di testa di Spolli, lasciato solo da Ranocchia. La Samp risponde con tentativi velleitari da parte di Fernando e Quagliarella, ma sono piccoli segnali della scarsa produzione offensiva dei blucerchiati nel primo tempo.
La beffa è dietro l'angolo: prima Silvestre fa un miracolo in scivolata su Meggiorini lanciato a rete, poi è ancora Viviano a stoppare l'incornata da corner dell'attaccante clivense. Al terzo tentativo, Meggiorini non può sbagliare: il 69 gialloblu mette dentro di testa su cross di Birsa, lasciato solo dalla difesa blucerchiata (Silvestre si sposta su Castro, Ranocchia è stranamente su Birsa).
E potrebbe andare ancora peggio qualche minuto più tardi. Dopo un flebile tentativo di Dodô, finito sull'esterno della rete, Fernando tira giù ingenuamente Pepe in area di rigore. Dal dischetto si presenta Birsa, che tira i rigori sempre alla stessa maniera: angolo in basso a sinistra. Viviano intuisce e para il penalty, facendo un altro miracolo sullo sloveno appena due minuti più tardi.
L'unica reale occasione per la Samp è al 44', quando Quagliarella trova un angolo impossibile per un pallonetto su Bizzarri in uscita: Spolli salva sulla linea. Sul finire del primo tempo, ancora Birsa tenta il 2-0, ma il suo destro finisce di poco a lato. La sensazione è che la Samp non ci sia: la ripresa offrirà (fortunatamente) uno scenario diverso.
Il Chievo rientra un po' scarico, pronto a difendere il vantaggio contro un Doria spuntato. De Silvestri centra la traversa con il suo colpo di testa e i rimpianti cominciano ad accumularsi. Il Chievo ha l'ultima grande occasione al minuto 58: lancio in profondità di Pepe, Moisander è in ritardo su Meggiorini e Viviano deve metterci una pezza con un grande intervento.
Da lì in poi - seppur sterilmente - è solo Samp. I cambi non modificano la sostanza di granché, ma il Doria prova a recuperare lo svantaggio. Bizzarri è miracolo su un altro colpo di testa di De Silvestri, fermato con una gran parata. Al 65' Fernando azzecca l'unico filtrante di tutta la giornata e trova Quagliarella, che però viene chiuso in corner ancora da Bizzarri.
L'ultimo sussulto è nei piedi di un nervoso Soriano. All'88' controlla bene in area, si crea lo spazio di tiro e conclude (purtroppo) in Gradinata Sud dal dischetto del rigore. Meglio va al 94', quando su cross di Muriel, Soriano si crea l'occasione con un semplice stop a saltare l'avversario: purtroppo Bizzarri esce e gli chiude lo specchio, facendo esultare gli ospiti al triplice fischio.

Riccardo Meggiorini, 30 anni, il match-winner della gara.

Viviano 7; Silvestre 5.5, Ranocchia 5.5, Moisander 5; De Silvestri 6, Fernando 5 (dal 35' s.t. Krsticic s.v.), Soriano 5, Dodô 6; Álvarez 5 (dal 25' s.t. Muriel 5.5), Cassano 5 (dal 12' s.t. Correa 5.5); Quagliarella 6 - già pubblicate su SampNews24

Niente, li diamo ogni anno per spacciati e questi si salvano. Il Chievo Verona di Maran, con i suoi 38 punti in classifica, non solo è nella parte sinistra della classifica, ma è probabilmente salvo con sette giornate d'anticipo. La quota-salvezza sembra essersi abbassata, nonostante dietro stiano improvvisamente correndo dopo un girone d'andata sonnolento.
E proprio la classifica dovrebbe preoccupare la Samp: i sette punti tra Frosinone, Hellas Verona ed Empoli hanno fatto respirare i blucerchiati, ma la salvezza - a mio modo di vedere - dista ALMENO altri sei punti. Ci sono gare in cui si possono ottenere le due vittorie necessarie, ma questa partita contro il Chievo è da considerare un'occasione persa.
Intanto dietro non si stanno risparmiando, trasformando la zona salvezza in un pantano pericoloso. Per la prima volta dopo diversi mesi, il Palermo è a oggi retrocesso e il Carpi è fuori dai guai per la differenza reti. La vittoria in casa dell'Hellas è importante per gli emiliani, così come il pareggio del Frosinone contro la Fiorentina non è da sottovalutare.
Ora ci sarà una pausa di due settimane, ma al rientro la Samp avrà tre gare fondamentali per uscire da questo pantano. Non solo importanti, ma anche difficili: al rientro la Samp giocherà a Firenze, poi affronterà l'Udinese in casa (tre punti da conquistare per forza!) e il Milan sempre al Ferraris. La salvezza passa anche da qui, perché non è finita.

Vincenzo Montella, 41 anni, osserva i soliti problemi.

06 marzo 2016

Si respira.

Da quant'era che non si respirava a pieni polmoni? Dopo aver inspirato molta melma (per esser gentili), la Samp riemerge quando serve. Dopo il 2-0 al Frosinone della scorsa domenica, ieri è arrivato un successo molto convincente in casa dell'Hellas Verona. Il 3-0 sta persino stretto alla truppa di Montella, che ha giocato un'ottima gara in un momento fondamentale della stagione.

L'appello dei tifosi blucerchiati per l'Hellas a provarci fino alla fine.

La Samp si presenta a Verona per quello che è uno spareggio a tutti gli effetti. Specie per i padroni di casa, visto che l'Hellas di Delneri deve macinare punti per risalire la classifica. Solito 4-4-2 per gli scaligeri, con l'ex Wszolek sulla fascia destra. Si conferma il 3-4-2-1 in casa Samp, con Montella che schiera Cassano al posto dello squalificato Correa.
I primi 10' degli ospiti sono devastanti. Già al 2' Cassano serve Quagliarella in profondità: sponda per Álvarez, ma il mancino dell'argentino è respinto da Gollini. Poco importa, perché tre minuti più tardi arriva il vantaggio: altra palla di Cassano per Quagliarella, solo in area. Il 27 blucerchiato centra Gollini in uscita, ma sulla respinta al limite dell'area Soriano risolve in rete.
Cinque minuti e arriva anche il raddoppio: brutto errore di Fares su lancio di Christodoulopoulos, con il difensore gialloblu che scivola e lascia spazio a Quagliarella. L'attaccante cerca di saltare Gollini e tira, ma la conclusione impatta sulla traversa. Fortuna che sulla respinta c'è ancora qualcuno, con Cassano che deposita il 2-0 a porta vuota.
La partita sembra ben incanalata, ma l'Hellas non ci sta: subito Siligardi mette in mezzo per Toni, ma Viviano in uscita a valanga sventa il pericolo. Fernando perde qualche pallone sanguinoso, ma per fortuna i padroni di casa sprecano alcune ripartenze (o ci mette una pezza Cassani). La partita sembra calmarsi, ma l'ennesimo colpo è dietro l'angolo.
Al 30', la Samp triplica il vantaggio: De Silvestri mette in mezzo un pallone ben calibrato, Gilberto manca l'intervento e Christodoulopoulos si esibisce in uno straordinario gesto atletico, con una girata in semi-rovesciata dal centro dell'area. Palla nell'angolo e partita sentenziata: il 3-0 sembra veramente una montagna troppo grande da scalare.
Gli ospiti potrebbero ulteriormente arrotondare, con la difesa dell'Hellas che lascia buchi enormi. Prima Helander ferma Quagliarella, poi è lo stesso 27 doriano a sfiorare il palo dalla distanza e a mangiarsi - nel senso letterale della parola - un'incredibile occasione solo davanti a Gollini. Finisce il primo tempo con la sensazione di qualcosa di inedito: un dominio assoluto.
La Samp torna in campo con un ritmo un filo più blando, a gestione del risultato. Tuttavia, ci sono ancora chance per il poker: sfumano contropiedi e occasioni nitide, mentre l'Hellas si sveglia dal torpore con Toni, che però di tacco centra ancora Viviano. Soriano e Cassano provano ad arrotondare, ma non centrano adeguatamente lo specchio.
L'ultimo squillo dei padroni di casa è un destro dalla distanza di Juanito Gomez all'86', respinto da Viviano in angolo. È la resa definitiva, quella che sancisce la chiusura effettiva di una partita forse conclusasi sullo splendido gesto atletico di Lazaros. La Samp sale a quota 31, l'Hellas rimane a 18 (-9 dal Palermo quart'ultimo) e forse deve dire addio alla Serie A.

Vincenzo Montella, 41 anni, con Gigi Delneri, 65, sullo sfondo.

Viviano 6.5; Cassani 7, Ranocchia 6, Moisander 6.5; De Silvestri 7, Fernando 6, Soriano 7 (dal 28' s.t. Barreto 5.5), Christodoulopoulos 6.5 (dal 11' s.t. Silvestre 6); Álvarez 7, Cassano 7.5 (dal 33' s.t. Muriel s.v.); Quagliarella 6 - già pubblicate su SampNews24

Quanto tempo era che mancava una striscia vincente in casa Samp? Da almeno due mesi, quando i blucerchiati superarono Palermo e Genoa al Ferraris a cavallo tra 2015 e 2016. Una doppia clean sheet, invece, non aveva luogo dal marzo 2015, quando la Samp mise a segno tre vittorie consecutive contro Cagliari, Roma e Inter con Viviano imbattuto e cinque gol segnati.
Diciamo che questi sei punti sono arrivati al momento giusto. Le partite contro Frosinone e Hellas erano degli spareggi a tutti gli effetti, se non altro per "ammazzare nella culla" le residue speranze di salvezza delle due compagini. Ora la zona pericolante è a otto punti (il Frosinone ospiterà oggi l'Udinese) e si può respirare un po', dopo tanto patimento d'animo.
La classifica vede ora altre squadre in maggior difficoltà: mi viene in mente il Palermo di Iachini, che fa una fatica incredibile a ottenere risultati e oggi va in casa dell'Inter. Da inizio anno penso che l'Udinese di Colantuono rischi, ma per ora i risultati - di riffa o di raffa - sono arrivati. Certo, perdere in casa del Frosinone sarebbe una bella mazzata per i friulani.
Ora la Samp ha un'occasione d'oro per chiudere il discorso-salvezza. Le prossime due gare saranno al Castellani di Empoli e poi in casa contro il Chievo. Entrambe le formazioni sembrano avere un po' mollato, fermo restando che sono due squadre molto diverse. All'andata furono due pareggi; il ritorno - con due eventuali vittorie - potrebbe chiudere qualunque preoccupazione arretrata.

Antonio Cassano, 33 anni, ieri ha illuminato il Bentegodi con le sue giocate.