01 settembre 2016

Il bilancio prima di tutto.

L'estate dei 70 anni della società, dell'arrivo di Giampaolo, dell'addio di Montella, del rilancio di alcuni ragazzi in squadra. Non è stata la più facile degli ultimi anni, ma finito il calciomercato, sembra che si possa tirare un sospiro di sollievo in casa Samp. La finestra estiva ha regalato più di un sorriso a Corte Lambruschini.

Karol Linetty e Lucas Torreira, due che faranno strada.

MOVIMENTI IN ENTRATA - Voto 7
Fino a inizio agosto, c'era un po' di preoccupazione per i pochi movimenti della Samp. Poi un'ondata hipster ci ha travolto e la società blucerchiata ha tirato fuori (quasi) tutti i colpi che servivano per completare la squadra agli ordini di Marco Giampaolo. Tra di loro, potrebbe esserci qualche immediata plusvalenza per l'estate 2017.
Tutto è iniziato con alcuni riscatti obbligati: definitivi Viviano dal Palermo (2,3 milioni), Quagliarella (2,7 milioni) e Sala dall'Hellas (5 milioni), più i ritorni per fine prestito di Regini, Eramo, Torreira e Tozzo. La Samp ha mosso i primi passi con gli acquisti con alcuni colpi riguardanti giovani, che sono stati però immediatamente inseriti tra i titolari.
Karol Linetty ha giocato poco all'Europeo, ma il polacco è stato pagato una discreta cifra dal Lech Poznan (3 milioni): per ora sta ripagando le attese. A lui si sono aggiunti Ante Budimir, ariete del Crotone salito in A (1,5 milioni), e Patrik Schick, anche lui all'Europeo con la Repubblica Ceca, ma militante nel Bohemians durante l'ultima stagione (4 milioni).
Il problema è che non stava arrivando molto altro dal mercato. Sembrava quasi che la Samp sperasse semplicemente nel recupero di quei giocatori che già aveva (Alvarez, Muriel, etc.), senza fare qualcosa di più. Fortunatamente dopo qualche amichevole poco incoraggiante (vedi la sconfitta per 2-0 contro la Feralpi Salò), la società si è mossa, spendendo il tesoretto delle uscite.
Dentro Daniel Pavlovic, svincolato dal Frosinone, i prestiti di Đuričić e Carbonero, più altri acquisti: Dodô è tornato dall'Inter, mentre gli arrivi di Bruno Fernandes dall'Udinese e Dennis Praet dall'Anderlecht (10 milioni: bella cifra) han fatto piacere a Giampaolo, in grado così di avere un centrocampo più numeroso.
Il problema è che ci sono alcune cose che non mi tornano. La squadra esce rivoluzionata dopo un mercato in entrata da 34 milioni di euro, pur mantenendo un potenziale che le permetta di salvarsi senza patemi. Qualche domanda sorge però in vista della prossima estate.
Vale la pena aver preso Bruno Fernandes con un riscatto fissato a sei milioni? Il portoghese finora non ha dimostrato di valere quest'eventuale riscatto. Peggio ancora andiamo con Dodô, un incubo nei sei mesi in cui è stato a Genova e finito per valere un obbligo di riscatto da CINQUE MILIONI DI EURO. Chissà che favore la Samp doveva all'Inter...
La paura più grande passa però dai centrali difensivi. La Samp si è presentata con i soli Silvestre e Skriniar all'inizio della stagione. A loro si è aggiunto Regini, nominato vice-capitano dopo la partenza di altri giocatori e persino titolare allo stato attuale. Non è che l'arrivo di Kranjc risolva i problemi: sicuri che non servisse qualcosa in più?

I motivi per cui Dennis Praet è attesissimo a Genova.

MOVIMENTI IN USCITA - Voto 9
Se c'è una lode pronta per la gestione Ferrero di quest'estate, è che si sono ben sfruttate le uscite dal punto di vista economico. Un piano preciso quello del patron blucerchiato: s'intasca il più possibile da cessioni vantaggiose, in modo da auto-finanziarsi il mercato in entrata e pensare a una cessione della società, che secondo me prima o poi arriverà, chiudendo l'era Ferrero.
I primi addii sono stati quelli di maggio e giugno: diversi prestiti non sono stati confermati - Ranocchia, Brignoli, Christodoulopoulos e Rodriguez - mentre Cassani e Diakitè han salutato Genova alla scadenza naturale del loro contratto. A queste si è unita la rescissione di Nenad Krsticic, con il serbo che si è poi accasato al Deportivo Alaves in Liga.
Le prime uscite han riguardato pezzi eccellenti di questa squadra: Joaquin Correa si è trasferito al Siviglia di Sampaoli per 13 milioni di euro, mentre Fernando - dopo diversi ripensamenti - ha accettato l'offerta dello Spartak Mosca da 12,5 milioni. In più, l'oggetto misterioso Niklas Moisander ha lasciato Genova per Brema: operazione da 1,8 milioni.
Tra le operazioni minori, c'è da segnalare l'addio definitivo di Cacciatore, Campaña (mah!) e Sansone. Una sinergia criminale con il Latina di Pietro Leonardi, l'uomo che ha fatto fallire il Parma. E i prestiti di tanti giovani, tra cui Ivan, Bonazzoli, Ponce e Palumbo.
Le ultime cessioni han visto partire due colonne dell'ultimo quadriennio: prima Roberto Soriano ha salutato la Samp per 14 milioni di euro, direzione Villarreal; poi è toccato a Lorenzo De Silvestri trasferirsi al Torino per 3,5 milioni. Due buone uscite, visto che il primo si è dimostrato demotivato nel finale dello scorso campionato e il secondo aveva già due rimpiazzi validi.
Unite ai riscatti di Zukanovic, Rizzo, Duncan e Coda da parte di altri club, la Samp ha incassato la bellezza di 60 milioni di euro nell'estate 2016. Il "9" finale è un buon voto. Non è la perfezione perché rimangono tre problemi: la matassa Cassano, la partenza frettolosa di Wszołek (di cui forse ci mangeremo le mani) e qualche situazione che forse andava gestita diversamente (Eramo, Tozzo).

Soriano, Correa, Fernando e Cassani: tutti hanno lasciato la Samp.

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