04 settembre 2017

Alla prova del campo.

Finita. Finalmente, direi: è stata una sessione di mercato abbastanza provante. Per le cifre, per il solito moralismo da risparmiarsi (vi rimando a questo come guida per la prossima estate), ma soprattutto perché la Sampdoria ha fatto alcune cose bene e altre meno. Siamo qui apposta per rivederle (anche se in ritardo).

Marco Giampaolo è sembrato parecchio scontento della situazione fino al 27 agosto, giorno di Fiorentina-Samp.

MOVIMENTI IN ENTRATA - Voto 7+

Cosa serviva a questa Sampdoria? Parecchio, vista la volontà - non manifesta, ma manifesta - di smontare la squadra e monetizzare il momento d'oro di diversi giocatori. In più, c'erano da considerare alcuni buchi della scorsa stagione: la situazione terzini, un altro centrale da cambio, un nuovo vice-Torreira e un reale vice-Quagliarella.
Parte di queste problematiche sono state risolte con largo anticipo. A centrocampo - l'unico reparto non toccato dalle rivoluzioni - sono rimasti tutti e sono pure rientrati sia Valerio Verre dal Pescara che Leonardo Capezzi dal Pescara. A questi, si sono aggiunti gli arrivi dei giovani Joachim Andersen e Božo Mikulić, con la speranza che possano seguire la strada di Skriniar e Mustafi.
Sui terzini, non si è trovata una soluzione uniforme. Senza le cessioni di Sala e Bereszynski a destra, lo scenario è rimasto invariato. Diverso lo sviluppo a sinistra, dove la Sampdoria si è ritrovata al 31 di agosto con QUATTRO terzini mancini. Nicola Murru è arrivato per una cifra spropositata (7M + Cigarini: una follia, forse l'unico grande errore in entrata), salvo esser bocciato dopo un mese sotto Giampaolo.
Così, la Sampdoria ha dovuto mettere una pezza al 31 agosto, approfittando del contratto in scadenza tra il Napoli e Ivan Strinic. Il croato non è un fulmine di guerra, ma è un giocatore esperto arrivato a poco (2M) e sicuramente è un upgrade rispetto a chiunque potesse esser provato in quella posizione: quindi, bene così.
Sui centrali si è speso pesantemente, ma ne è arrivato solo uno. La cessione di Vasco Regini non solo non si è concretizzata (Spal e Cagliari esultano), ma è arrivato pure il rinnovo di contratto fino al 2021 (perché era quello di cui c'era bisogno...) e la sua ricollocazione al centro. Così, niente Lorrenzo Tonelli, che è il vero rimpianto di questa sessione estiva, perché sarebbe stato un acquistone.
Invece, ad agosto è arrivato Gian Marco Ferrari, centrale interessante e in ascesa dopo l'annata al Crotone. Tornato al Sassuolo (proprietario del suo cartellino), è arrivato alla Sampdoria in prestito con diritto di riscatto (e contro-riscatto per il club emiliano): un'operazione che costerà 15M (avete letto bene) al Doria. Una cifra abnorme, ma potenzialmente Ferrari potrebbe valere quest'investimento. In fondo, è sempre il mercato in cui Skriniar è stato valutato 35 milioni...
Infine, l'attacco. Partiti quasi tutti, servivano nuovi interpreti. Gianluca Caprari è costato tanto (13M a bilancio dall'Inter, ma per me non ne valeva più di 6-7), ma rimane una buona opzione, perché finalmente potrà allargarsi e fare quei movimenti che tanto Giampaolo apprezza negli attaccanti, in modo da aprire il campo agli inserimenti delle mezzali e del trequartista.
C'è anche un nuovo "10": si sperava in un nome meno costoso per età e storia recente, ma Gastón Ramírez è un usato sicuro. Classe '90, a Bologna ha fatto benissimo, in Inghilterra molto meno, complici anche l'infortunio. Nonostante i cinque anni di lontananza dall'Italia, sembra essersi ben inserito nella Samp, specie a Firenze.
E poi c'è il "9". Qualcuno che insidi Quagliarella e gli eviti altre 37 partite quest'anno. Dawid Kownacki è interessante, ma avrà bisogno di un biennio per emergere; Duván Zapata è invece una solida certezza, uno da doppia cifra. Dovrà giocare in modo diverso da Udine ed è sembrato una soluzione d'emergenza per Giampaolo al 31 d'agosto: lo dimostra anche la cifra spesa (3M di prestito + riscatto a 17M = acquisto più costoso nella storia del club).

Dopo il 2-1 al Benevento, stesso punteggio per cogliere una vittoria soffertissima a Firenze.

MOVIMENTI IN USCITA - Voto 8,5

La Sampdoria è andata in full mode e ha deciso di monetizzare tutto e subito, complice anche le volontà dei giocatori. Quasi tutti i gioielli della scorsa annata hanno preso la porta d'uscita, anche quelli meno pronosticati. E c'erano un paio di giocatori attorno a cui giravano i destini della Sampdoria 2017-18.
Partiamo dalle operazioni minori: Šimić e Leverbe in prestito, così come Baumgartner e Bonazzoli (ma alla Spal troverà spazio? Ho dei dubbi...). Pavlovic ha scelto di lasciare Genova per Crotone (peccato che sia andata male), così come Martinelli, Fedato e De Vitis hanno lasciato il Doria. La notizia del ritiro di Angelo Palombo è stata inaspettata, ma ci stava dopo la scorsa stagione.
Molto girava attorno a Patrik Schick: sarebbe dovuto essere il primo a partire, è stato l'ultimo, tanto che l'accordo con la Roma è arrivato solo il 30 agosto. Doveva essere della Juve, l'Inter l'ha sognato tutta l'estate e alla fine si è vestito il giallorosso. Visto il conguaglio - 5M ora + 37 fino al giugno 2020 e una percentuale sulla futura rivendita -, è un affare.
Luis Muriel ha scelto Siviglia, una piazza che può finalmente consacrarlo anche in Liga, e la Sampdoria ne ha ricavato 20M. Forse la cessione che DOVEVA arrivare per eccellenza. Anche Bruno Fernandes ha scelto le latitudini iberiche, tornando in patria allo Sporting Lisbona dopo che la Samp l'aveva appena riscattato dall'Udinese (7M di spesa, 8,5 di ricavo).
E mentre i reietti Cigarini e Budimir hanno scelto di ripartire altrove (il regista a Cagliari nell'affare Murru, l'attaccante in prestito con diritto di riscatto a Crotone), la Sampdoria ha fatto un altro affare clamoroso con Milan Skriniar. Non sarebbe dovuto partire, ma di fronte a 23M + il cartellino di Caprari, anch'io l'avrei portato in spalla nella Milano nerazzurra.
Rimpianti? Ce ne sono. Come al solito, in questa categoria le cessioni sono sempre più facilmente oggetto di discussioni rispetto ai potenziali nuovi volti. Detto di Regini, Dodô è ancora incredibilmente a Genova (il riscatto nel giugno 2018 appare una chimera), così come Sala e Álvarez, che non hanno trovato le offerte giuste per salutare il Doria.
Come l'anno scorso, a sorridere è il bilancio: mettendo insieme i ricavi delle varie cessioni assieme alle spese, il saldo è positivo (77,5 M le seconde, 87 i primi = +10 M). Quest'anno la Samp ha scelto di investire di più e scendere a patti con un mercato folle per cifre e valutazioni. Magari l'anno prossimo ci saranno cambiamenti, chissà.

Gianluca Caprari può migliorare, ma la partenza è stata promettente.

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