30 ottobre 2017

Bonus.

E siamo a cinque. Cinque vittorie casalinghe, 20 punti in 10 giornate, un passo da Europa semi-sicura. C'è quasi da non crederci, visto che le avversarie non sono state delle più facili, eppure la Sampdoria si gode un altro successo, un 4-1 al Chievo Verona un po' bugiardo nel suo risultato finale. Però i numeri sono quelli che contano e... ci sono.

Duvan Zapata, 26 anni, ancora a segno per la Sampdoria.

Dopo le difficoltà di San Siro, Giampaolo decide di ripartire dalla gestione del gruppo: fuori Bereszynski, Barreto e Ramírez, dentro Sala, Linetty e Caprari, con l'obiettivo di mettere in difficoltà il Chievo. I veronesi - reduci dalla vittoria nel derby, ma anche dalla batosta interna con il Milan - sono un osso duro da affrontare.
Lo dimostra subito Inglese, che testa i riflessi del rientrante Viviano (bentornato: ci serviva). Dopo un fuorigioco inesistente fischiato a Quagliarella (comunque fermato da Sorrentino), il Chievo sfiora due volte il vantaggio: prima Meggiorini, poi Bastien sprecano delle ottime occasioni per gli ospiti, non centrando neanche la porta.
Lì viene fuori l'elemento-bonus: la fortuna. Al 19' Linetty serve Quagliarella in area, che tenta il tiro: conclusione rimpallata e il polacco mette in rete su rimpallo. Siamo alla sua terza rete in stagione, ma è una momentanea illusione. Il Chievo reagisce subito: Birsa sfiora il gol di testa, poi è Cacciatore a pareggiare al 23' di testa su corner (facile il mismatch con Torreira).
Proprio in quel momento, l'uruguayano tira fuori il jolly di questa giornata: la solita punizione dai 30 metri, quella che solitamente il 34 mette in mezzo. Invece Torreira sorprende tutti e si coordina, trovando una traiettoria a uscire che beffa Sorrentino: 2-1 e "Ferraris" in delirio per il 1° gol del ragazzo con la Sampdoria.
Il Chievo ha almeno altre due occasioni buone: prima Meggiorini salta mezza difesa e trova la parata da hockey di Viviano, poi è Inglese a stuzzicare il numero 2 blucerchiato con una girata, costringendolo in corner. Tuttavia, è il preambolo al trionfo: il 3-1 arriva con l'ABC del calcio.
A centrocampo, Caprari aiuta Praet nel pressing di Birsa, togliendo il pallone allo sloveno. Palla di Caprari immediatamente in profondità per Quagliarella, che vede Zapata in mezzo: il colombiano finta di andare sul primo palo e sta largo, il cross del capitano è perfetto e il centravanti segna un 3-1 bugiardo, ma bellissimo.
Il Chievo non merita quel passivo, anzi... ma il calcio è così. E la stanchezza prevale. Dopo una bella azione di Inglese (conclusione parata da Viviano), gli ospiti si sgonfiano. Anzi, Caprari, Quagliarella e Zapata sfiorano il 4-1, mentre Doveri si dimentica due volte il secondo giallo a Castro (mano e fallo).
La girandola di sostituzioni non cambia niente: quando la partita è congelata, è anzi Torreira a trovare la doppietta. Il 34 raccoglie la respinta da corner e calcia al volo: Ferrari fa velo sulla traiettoria, per cui il Var controlla la posizione del difensore. Tutto regolare e gara finita con l'ennesimo trionfo: sorprendente, ma trionfo è.

Ci sono voluti 4000' per trovare il primo gol in blucerchiato.

Viviano 6; Sala 6, Silvestre 6,5, Ferrari 6, Strinic 6; Linetty 7.5 (dal 42' s.t. Verre s.v.), Torreira 7.5, Praet 6.5 (dal 21' s.t. Barreto 6); Caprari 6.5 (dal 15' s.t. Ramírez 6); Quagliarella 7, Zapata 7.

Prima cosa: complimenti al Chievo Verona. Qualunque analista saprebbe ammettere e dimostrare che i clivensi meritavano di più in questa gara. Anzi, a fine primo tempo - mentre la Samp si godeva il 3-1 -, il Chievo avrebbe probabilmente dovuto godere del vantaggio. Purtroppo per loro, è andata diversamente e nel calcio succede.
Non solo questo, però, perché la Sampdoria colleziona cinque vittorie di fila in casa dall'inizio del campionato per la prima volta. Non era mai successo, neanche nell'anno dello scudetto. E diventano sei contando anche il successo sul Foggia: come negli anni più belli, il "Ferraris" sembra un catino che porta fortuna.
Io ho finito le parole per Lucas Torreira. Gli mancava solo una cosa, la rete. E nessuno se le aspetta da lui, perché il suo compito è un altro. Ma proprio in una delle giornate meno brillanti della sua stagione - meno brillanti vuol dire comunque sufficienti (!) -, l'uruguayano ha trovato una gemma e un altro destro per il 4-1.
Mentre mi auguro che all'Atlético Madrid stiano preparando una valigetta gonfia e che Óscar Tabárez abbia buttato un occhio sul ragazzo (sarebbe l'ora), la Sampdoria si concentra sul prossimo impegno: ci sarà il derby di Genova. Il Genoa è nei guai e in queste ore la conferma di Juric è all'esame della dirigenza rossoblu. 
Personalmente spero in una permanenza: non tanto per il tecnico (travolto dall'assoluto disastro che è stata la gestione del Genoa negli ultimi 18 mesi), ma perché i rossoblu sono 19°, reduci da una sconfitta a Ferrara e in chiara difficoltà psicologica. Questa situazione va tenuta per il derby: sarebbe un altro bonus, oltre il +14 in classifica.


Nessun commento:

Posta un commento