26 ottobre 2017

Chiaroscuro d'epoca.

Per una sera, mi è sembrato di rivedere la Sampdoria della passata stagione, ancora più accentuata nei suoi pregi e difetti. La squadra di Giampaolo esce con una sconfitta per 3-2 sul campo dell'Inter, ma il punteggio non racconta tutta la verità. Se da una parte c'è la soddisfazione per la reazione, dall'altra si spera che la prima ora di nulla sia stato solo un brutto episodio.

Marco Giampaolo, 50 anni, e Luciano Spalletti, 58, negli abbracci pre-partita.

La Sampdoria è reduce dal 5-0 al Crotone e contro l'Inter si gioca la solida candidatura di outsider del campionato. Pensate all'Atalanta 2016-17: solo dopo le vittorie casalinghe contro Napoli e Roma si cominciò a pensare ai nerazzurri come la vera rivelazione della stagione. Allo stesso modo, le chance blucerchiate passano da San Siro.
Spalletti propone il solito undici, ormai consolidato nelle ultime settimane; diverso l'atteggiamento di Giampaolo, che ripone sia Linetty che Caprari, preferendo il rientro tra i titolari di Barreto e Ramírez per la partita a San Siro. Cambio anche sui terzini, dove Bereszynski e Murru sono i titolari per la gara meneghina.
Il primo tempo è un'illusione: i primi 10' degli ospiti sono incoraggianti, con il pressing alto e il un paio di tiri. Poi l'uragano Inter: prima Candreva sfiora il vantaggio, poi è D'Ambrosio a riprovarci con poca fortuna. L'ennesimo tiro di Candreva finito in corner - deviato da Puggioni - è il preludio al vantaggio nerazzurro.
Sul corner, infatti, la spizzata in area porta Skriniar solo davanti a Puggioni: lo slovacco - ex della gara - viene perso e batte Puggioni in scivolata. Non bastano 10' di pausa a calmare l'Inter: prima Puggioni rinvia male e regala un tiro a porta vuota a Perisic (il palo lo salva), poi Icardi impegna il portiere blucerchiato di testa.
Anche qui, è il preludio a un'altra rete nerazzurra: su cross di Candreva, Silvestre respinge e Bereszynski stringe senza motivo su Perisic. Alle spalle, Icardi raccoglie la respinta e calcia al volo: 2-0 e partita in salita. Prima dell'intervallo, è ancora Icardi a cogliere il palo da corner con un bel colpo di testa. Un massacro.
Giampaolo si gioca la carta Caprari al posto dell'invisibile Ramírez: funziona, ma non subito. Il 9 ospite sfiora subito il gol su punizione, ma l'Inter trova il 3-0: bell'azione in profondità e Perisic serve Icardi, non tagliato fuori da Bereszynski. Sembra il game over, con Perisic che coglie la traversa al 62'. Eppure, qualcosa succede.
Scampato il pericolo del 4-0, la Samp trova subito il 3-1 con Kownacki, ben servito da Quagliarella: è il secondo gol consecutivo per il polacco. Da quel momento, l'Inter - forse anche stanca per lo sforzo profuso tra Napoli e l'ottima ora di calcio appena proposta - cala e trova solo un paio di tiri, su cui Puggioni fa gli straordinari (specie su Icardi all'86').
Di contro, la Samp prende in mano il gioco, con Quagliarella che spreca un'importante chance e poi trova il 3-2 su assist pennellato di Praet. L'ultima occasione per un clamoroso pari in rimonta è sui piedi di Caprari, ma il cross di Murru è difficile da mandare in porta. Finisce con la vittoria dell'Inter e in fondo è giusto così.

Un 3-2 con (poche) note positive e molto su cui lavorare con le grandi.

Puggioni 5; Bereszynski 5, Silvestre 5, Ferrari 6, Murru; Barreto 4.5 (dal 20' s.t. Linetty 6), Torreira 6.5, Praet 6.5; Ramírez 5 (dal 1' s.t. Caprari 6.5); Quagliarella 6.5, Zapata 5.5 (dal 12' s.t. Kownacki 6.5)

Prima nota: complimenti a Luciano Spalletti. Tecnicamente, l'Inter gioca con la stessa coppia di terzini e l'attacco dell'anno scorso, eppure le aggiunte di Skriniar, Vecino e Borja Valero - unite al suo sapiente gioco - hanno fatto la differenza. Il lavoro del tecnico di Certaldo è già da MVP e dimostra come certi uomini della panchina sappiano fare la differenza.
Che dire invece della Sampdoria? Qualche nota positiva c'è: l'opzione Caprari trequartista ha funzionato anche contro una delle due squadre imbattute nel campionato. Una volta data la palla al 9 alle spalle di Vecino e Gagliardini, si è visto molto. Ferrari continua a integrarsi, anche se per lui non è stata comunque una serata facile.
Le notizie cattive, però, sono molteplici. Era dall'ultima gara dello scorso campionato - quella casalinga contro il Napoli - che non vedevo la Samp così schiacciata e dominata. Non era successo nemmeno a Udine, neanche con l'uomo in meno e sotto 3-0. Evidentemente la differenza tecnica tra i due avversari ha pesato.
Malissimo Barreto e Murru, male Puggioni e anche Bereszynski. Saranno serate, ma ci sono un paio di questioni tecniche che andranno risolte. 1) Vista la necessità di arrivare a Strinic il 30 di agosto, i 12 milioni per Murru sono un investimento fallito? 2) Forse serve Viviano per manovrare meglio il pallone? 3) Linetty merita un posto da titolare senza se e ma?
Ci pensa il calendario a darci occasioni per rispondere a tali domande: domenica la Samp ospiterà il Chievo Verona, che - nonostante la brutta batosta con il Milan - rimane un bel test. Battere il "Pandoro meccanico" non sarà facile e forse definirà le prospettive della Samp per il prossimo futuro. Lo farà più chiaramente che a Milano.

Mauro Icardi, 24 anni, ancora a segno (due volte) contro la sua ex squadra.

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