31 dicembre 2017

Una spintarella.

La differenza è tutta in un contatto che nemmeno c'è: dopo una discreta gara e un secondo tempo dominato (ma con occasioni forse monche), la Sampdoria supera la Spal per 2-0, ma solo nel finale. Con un rigore che non esiste e con un contropiede a campo scoperto. I punti avrebbero premiato la Sampdoria, ma vincerla così non è un bel vedere.

Fabio Quagliarella, 34 anni, mette a segno una doppietta nel finale.

La Sampdoria si presenta per la 19° giornata con l'obbligo di vincere per riprendere la corsa all'Europa. Linetty e Zapata sono ancora fuori, così vengono confermati Barreto e Caprari al loro posto. La Spal - squadra dall'identità marcata, ma dalla classifica deficitaria - è alla prima in A al "Ferraris" e spera di strappare un buon risultato.
Il primo tempo è un enorme intervallo. Di occasioni ce ne sono poche, anzi: nei primi 28' non c'è un tiro in porta. Poi la Sampdoria comincia a provarci timidamente, seppur a più riprese tra Caprari e Ramírez: proprio l'uruguayano ha la miglior occasione, ma il suo destro flebile in area di rigore viene respinto da Gomis.
Dall'altra parte, la Spal prova soprattutto a spezzare le eventuali linee di passaggio negli ultimi trenta metri, ma ha l'occasione più solida del primo tempo: su corner, Felipe svetta di testa e costringe Viviano a un vero e proprio miracolo. La goal line-technology conferma: non è gol e si va al riposo sul punteggio ancora di 0-0.
Di contro, la ripresa vede una Sampdoria più arrembante, soprattutto in grado di schiacciare meglio la Spal nella propria area. I padroni di casa tirano moltissimo verso la porta (saranno 20 i tiri contro i 9 degli ospiti a fine gara): Praet, Caprari (due volte) e ancora Praet decidono di testare Gomis, sempre pronto.
La squadra di Semplici produce solo due occasioni e mezza nella ripresa: un tiro di Floccari finito in curva, ma soprattutto quella clamorosa del minuto 72. Palla in profondità di Salamon per Antenucci, che sfugge alla marcatura di Ferrari e calcia da posizione ravvicinata: solo un miracolo di Viviano impedisce agli ospiti di passare in vantaggio.
Con gli ingressi di Bereszynski e Kownacki, la Sampdoria si trova però ancora di più all'attacco: proprio il 99 stimola la risposta di Gomis di testa, mentre Ramírez ha l'ennesima occasione della gara, ma spara malamente sul fondo con il suo mancino. Tutto fino al 90', quando Pairetto e i suoi assistenti commettono un errore clamoroso.
Oikonomou gestisce male un rinvio, la palla finisce in area, dove Ramírez è davanti a Viviani. Il 77 della Spal cade a terra, così come l'uruguayano, ma non sembra esserci un effettivo contatto da esser punito con il penalty. Pairetto fischia, poi si attende il Var. Penso che sia da togliere, ma il Var convalida la visione dell'arbitro.
Dal dischetto, Quagliarella non sbaglia e porta in vantaggio la Sampdoria. La Spal ha giusto un ultimo pulpito, con Floccari che non centra la porta dalla distanza. Su un contropiede a campo ormai aperto, è Kownacki a mettere un assist d'oro per la doppietta del 27 blucerchiato: 2-0 e gara chiusa.

Se mi avessero fischiato un rigore contro così (per giunta rivedendolo al Var), starei inveendo ininterrottamente da 24 ore. Ricordiamoci sempre cosa dissero i tifosi doriani una volta visto il contatto Dzeko-Skriniar in Roma-Samp 3-2 della passata stagione: se non era rigore quello, non può esserlo nemmeno questo.

Viviano 7; Sala 6 (dal 24' s.t. Bereszynski 6.5), Silvestre 6, Ferrari 5.5, Strinic 6 (dal 1' s.t. Regini 6); Barreto 5.5, Torreira 6, Praet 6.5; Ramirez 5.5; Caprari 6 (dal 37' s.t. Kownacki 6.5), Quagliarella 7.

Qualcno dirà che contavano solo i tre punti, ma la prestazione è stata incoraggiante: senza un avversario folle di fronte (come il Napoli sette giorni fa), la Sampdoria ha ritrovato un po' di smalto, soprattutto nella ripresa, quando la pressione è stata costante. Almeno questo ci tira su, pensando che (forse) il peggio è alle spalle.
E la Spal? A oggi rimane in zona pericolosa, ma dopo un girone può dire di essere fuori dai posti riservati alla retrocessione. E mi auguro che ci rimanga, perché la Spal ha un organico abbastanza simile a quello della B e lo stesso tecnico. Se trovasse un paio di aggiustamenti sul mercato invernale, potrebbe salvarsi, sebbene a Genova non abbia brillato.
E poi c'è la Var. Già, la stessa che invochi quando ti senti derubato dal fato e che rifuggi quando ti favoriscono. Perché è questa l'Italia, no? I commenti dei tifosi blucerchiati al contatto Viviani-? sono orrendi. Un errore palese è stato commesso nonostante il Var e questa casistica rientra probabilmente in quel 10% di errori che si commetteranno sempre.
Sapete perché avverrà? Perché il Var è uno strumento, non la panacea di tutti i mali. Il calcio è uno sport diverso da basket o rugby, dove ci sono margini di interpretazioni minori. Ma come si fa però a fischiare un rigore del genere? E soprattutto come si può scrollare il tutto con "tanto meritavano noi"? Che ignoranza.
Allora proviamo ad andare avanti, prendendo spunto dallo stile di Leonardo Semplici, che ha provato a commentare il meno possibile l'episodio. A noi cosa manca, invece? Beh, il primo tempo è sembrato sulla falsa riga di quello visto contro il Sassuolo e della ripresa a Napoli. Manca un po' di continuità, di pericolosità. 
Quando ci sono giornate in cui Ramírez non gira, è un problema. Ormai il link del trequartista è troppo centrale in questa squadra e la mancanza di Zapata in queste gare è sembrata pesante. Il grimaldello colombiano è stato fondamentale per ora e la Sampdoria non può farne a meno.
Ora c'è la prima gara del 2018 e l'ultima prima della sosta invernale - che durerà due settimane -, visto che si va a Benevento per iniziare il girone di ritorno. Fortunatamente la Sampdoria ha vinto e il Benevento pure, perché immaginatevi giocare in casa degli Stregoni con lo spettro di concedere loro la prima vittoria in A. Una spintarella e sarebbe finita.

Emiliano Viviano, 32 anni, fondamentale per salvare la Samp ieri.

24 dicembre 2017

Una riflessione sotto l'albero.

Forse non è proprio destino. Non tanto per il campionato in corso, ma proprio per la trasferta a Napoli: il "San Paolo" rimane uno stadio maledetto e la Sampdoria cade per 3-2, nonostante sia andata due volte in vantaggio. E sebbene ci siano degli episodi dubbi, la gestione di alcune situazioni-chiave e del secondo tempo lasciano più di un dubbio.

Gaston Ramírez, 27 anni, mette dentro una punizione stratosferica per l'1-0.

La Sampdoria deve cercare punti nella tana del peggior nemico, sul cui campo non vince da vent'anni e che comanda la classifica. Giampaolo deve rinunciare per l'ennesima volta a Linetty, sostituito da Barreto. Niente da fare anche per Zapata, sostituito da Caprari; il Napoli, invece, ha quasi tutti gli effettivi, con Mario Rui al posto dell'infortunato Ghoulam.
Due minuti e la Sampdoria va in vantaggio: punizione da 35 metri di Ramírez, che trova un mancino liftato e impressionante. Reina ha le sue colpe, ma gli ospiti sono già avanti dopo 120 secondi e provano a gestire il pallone nonostante l'enorme pressing del Napoli, che produce due occasioni per Callejon e Mertens.
Purtroppo al 14' è già parità: errore in gestione del pallone di Barreto, che si fa pressare efficacemente da Mertens e perde la palla. Il belga mette in mezzo per Callejon, miracolo di Viviano e Allan pareggia sulla ribattuta. Gli ospiti chiedono fallo o fuorigioco, ma non c'è nessuno dei due. Insigne cerca il raddoppio, ma Viviano salva tutto 10' più tardi.
E nel momento di peggior pressione, la Sampdoria trova un altro gol: Ramírez salta prima Albiol e poi Hysaj, che lo stende in area. Fallo netto e... rosso? No, nonostante sia una chiara occasione da gol: solo giallo per l'albanese. Dal dischetto Quagliarella spiazza Reina e mette dentro il 2-1, nonché la sesta rete da ex al Napoli.
Dopo una buona occasione sempre per Quagliarella (destro che Reina osserva finire fuori), i padroni di casa pareggiano immediatamente. Al minuto 32, disimpegno sbagliato di Ferrari, Mertens serve Insigne e il 24 azzurro calcia subito: tiro non potente, ma angolato e immediato, che coglie impreparato Viviano: 2-2.
A coronamento di un primo tempo dai ritmi folli, arriva anche il 3-2 azzurro: altra grande azione di Allan, che in area resiste a diversi contrasti e molla la palla a Mertens, che a sua volta serve in area il solitario Hamsik, che realizza il 3-2 e la rete numero 116 per il Napoli, superando Maradona. Nel finale, anche Insigne e Mertens cercano un altro sigillo, ma senza successo.
Dopo 45' così, il secondo tempo risulta molto più blando. La Sampdoria ha speso parecchio e neanche per il Napoli è facile rientrare sul pezzo. Anzi, per una buona mezz'ora non ci sono occasioni, finché Quagliarella non prova a sorprendere Reina dai 30 metri (palla fuori). La svolta arriva al minuto 76, quando Mario Rui viene espulso per doppio giallo.
Se il neo-entrato Kownacki è bravo a guadagnarsi la sanzione, la Sampdoria prova a spingere, mettendo dentro anche Zapata. Purtroppo gli ospiti non produrranno altre occasioni; anzi sarà il Napoli a sfiorare il 4-2 per ben tre volte con Mertens (bravissimo Viviano su una punizione e un lob in campo aperto, poi il belga spedisce il pallone in fallo laterale).

Al di là dell'orgoglio e dei complimenti di Sarri, Giampaolo deve anche trovare una quadra per il futuro.

Viviano 6.5; Bereszynski 6, Silvestre 5, Ferrari 5.5, Strinic 5 (dal 39' s.t. Zapata s.v.); Barreto 5 (dal 26' s.t. Verre 6), Torreira 6, Praet 6.5; Ramirez  7; Quagliarella 6.5 (dal 30' s.t. Kownacki 6), Caprari 5.5.

Il Napoli è incamminato verso lo scudetto. Come ho già espresso altrove, il mio augurio è che possano spezzare il dominio della Juventus, anche per dare credibilità a una Serie A finalmente combattuta. Ciò che mi ha impressionato di più è il rendimento di Allan, decisivo nella gara di ieri e colonna della squadra azzurra.
Diverso il discorso per la maledizione del "San Paolo": è dal '98 che non si vince sotto il Vesuvio e la cosa comincia a diventare particolarmente frustrante, perché nelle ultime due sfide la Sampdoria è stata a un passo dal portare via almeno un punto e ha perso. Brutta notizia anche il record di Sarri contro la Sampdoria dal suo arrivo a Napoli: sei gare, cinque vittorie e un pareggio.
Bisogna riflettere anche sull'andamento in campionato: dopo la vittoria a sorpresa sulla Juventus, la Sampdoria ha collezionato un punto in cinque gare. Non è stato il più facile dei calendari, ma è anche vero che contro Sassuolo (per la prestazione) e Cagliari (per il risultato finale e com'è maturato) si poteva fare nettamente meglio.
Spiace soprattutto per gli errori gratuiti commessi nella gara di ieri. I primi due gol sono vizi di forma, di esecuzione di una consuetudine in fase di costruzione. Ed è stato spiacevole vedere come la Sampdoria non abbia prodotto NESSUNA occasione negli ultimi 20', nonostante la superiorità numerica. Bisogna migliorare.
E ora c'è il calendario che offre due snodi fondamentali, perché le gare contro Spal (in casa) e Benevento (fuori) saranno questo. Soprattutto la gara del 30 dicembre contro il club di Ferrara sarà fondamentale: immaginate la pressione dell'andare a Benevento ancora senza vittorie, magari con il Benevento ancora a zero... le sorprese sotto l'albero sono bastate.

Allan, 26 anni, decisamente il migliore in campo nella gara di ieri pomeriggio.

18 dicembre 2017

Il peggio.

La sconfitta con la Lazio è stata salutare, ma forse così è troppo. Si può dire che il peggio sia arrivato e ora tocca affrontarlo: ho saltato gli appuntamenti di Cagliari e Firenze, perché la rabbia da sbollire dopo un pareggio (partendo dal doppio vantaggio) e un'eliminazione ingenua dalla Coppa Italia (due legni, un rigore regalato) era tanta. Ma il Sassuolo è uscito vincitore per 1-0 da Genova.

Fabio Quagliarella, 34 anni, spuntato di fronte al Sassuolo.

Dopo l'esclusione last-minute dalla Coppa Italia nella gara persa 3-2 a Firenze, Giampaolo riparte dai titolari, con Linetty però ancora fuori a beneficio di Barreto. Diverse le scelte dell'ex Iachini, che ha rilanciato il Sassuolo con la vittoria contro il Crotone e sceglie il trio Berardi-Falcinelli-Politano per l'attacco.
Il primo tempo è in realtà molto blando, se non per qualche spunto individuale: la Samp manovra meglio il pallone e il Sassuolo lascia fare, provando a sfruttare gli spazi in contropiede. Falcinelli solletica Viviano di testa, poi un cross di Strinic toccato da Goldaniga sfiora il palo. Sul susseguente corner, Silvestre svetta, ma manda a lato di poco.
Da lì, praticamente sale in cattedra il vero MVP di giornata (nonostante il rigore sbagliato nella ripresa): Matteo Politano. Il 16 degli ospiti costringe Viviano a una prima parata al 30', poi è Zapata a mangiarsi una ghiotta occasione da corner su spizzata di Barreto, mandando alto di testa.
Il tutto prima dell'assalto del Sassuolo nel finale di primo tempo: Viviano deve respingere in due minuti le conclusioni di Berardi, Politano e Falcinelli, con Ferrari che salva quasi sulla linea il tiro di Duncan e l'onnipresente Politano che coglie il palo da schema da corner. Un tiro deviato di Quagliarella finito di poco alto è il vagito finale della Samp. E non del primo tempo, ma dell'intera gara. 
Nella ripresa i padroni di casa collezioneranno un paio di conclusioni aeree, ma nulla che costringa veramente Consigli a salvataggi; la stessa punizione di Caprari al 66' va alta. Invece, gli ospiti collezionano occasioni su occasioni, seppur lasciando sapientemente il possesso della palla alla Samp.
Subito Politano sfiora il palo con il suo mancino, poi Viviano interviene su Falcinelli dalla distanza: in mezzo, un gol annullato a Berardi per fuorigioco di partenza dello stesso numero 11 neroverde. Tutto sembra lentamente spegnersi, finché non arriva l'episodio decisivo: rigore (netto) al minuto 81 per un fallo di mano di Ferrari su cross di Politano.
Sembra tutto finito, ma Viviano salva il quinto penalty della sua storia in blucerchiato con un bel balzo. Ci sarebbe un altro rigore sul proseguire dell'azione, perché Torreira - in una scivolata scomposta - in area tocca con un braccio il pallone, lasciando sbigottiti gli ospiti. Ma il cambio per vincere la gara è già stato fatto.
Al minuto 89, un altro bel pallone viene messo in mezzo e il neo-entrato Matri semina Ferrari per segnare l'1-0 e il suo gol numero 90 in Serie A. Niente da fare per Viviano e sconfitta meritata per la Sampdoria, che di fatto non è scesa in campo nella ripresa.

Di Giampaolo bisogna solamente fidarsi. Certo è che questo momento della stagione sarà fondamentale per i conti al termine del 2017-18.

Viviano 7.5; Bereszynski 6, Silvestre 5.5, Ferrari 5, Strinic 5.5; Barreto 5, Torreira 5.5, Praet 6; Ramirez 5.5 (dal 33' s.t. Kownacki s.v.); Quagliarella 5.5, Zapata 5 (dal 11' s.t. Caprari 6).

La partita ha rivelato tutte le difficoltà della Sampdoria di questo momento: di fronte a un avversario che non esalta (se non per i suoi singoli), ma solido, la squadra di Giampaolo si è ritrovata spuntata, stanca e forse a un certo punto persino disorganizzata. Viene da dire che è persino giusto che il Sassuolo si sia portato a casa i tre punti.
E le difficoltà non sono nuove, perché qualche segnale si era intravisto persino nel periodo d'oro. Ora la squadra sta faticando e, proprio come l'anno scorso, la striscia negativa sta arrivando in tutta la sua durezza: un punto in quattro gare, quello racimolato a Cagliari pur essendo sul 2-0 in vantaggio all'intervallo. Serve un segnale di reazione, anche perché i risultati di giornata ci hanno assistito.
Ci sono dei punti deboli che forse andranno aggiustati se si vuole veramente puntare all'Europa. Serve avere Sala e Murru da riserve se - messi in campo - si rivelano inadeguati? Non sarebbe meglio scambiarli per perderci troppo nel bilancio e trovare nuovi interpreti? Quando verrà testato Andersen? E Barreto - in queste gare non di difesa, ma di attacco - serve dal 1'?
Il calendario ora dice che tocca andare a Napoli. Una trasferta maledetta, visto che al "San Paolo" non si vince dal 1998 e virtualmente la squadra di Sarri potrebbe - con una combinazione molto favorevole (e molto remota) di risultati - laurearsi campione d'inverno. Ma bisogna guardare più in là: le gare con Spal e Benevento saranno decisive per capirci di più.

Giuseppe Iachini, 53 anni, soddisfatto per la vittoria da ex al "Ferraris".

04 dicembre 2017

Beffa salutare.

L'avevamo un po' detto. Contro Chievo, Atalanta e Juventus si erano visti alcuni campanelli d'allarme o episodi che poi il karma ci avrebbe restituito. E così è stato: la Sampdoria inciampa per la prima volta in casa, rimontata per 2-1 dalla Lazio. E forse non c'è neanche granché da contestare sul punteggio finale: l'Europa è un sogno da consolidare passo dopo passo.

Felipe Caicedo, 29 anni, match-winner con il suo primo gol in A.

La Sampdoria è reduce dalla pessima batosta di Bologna e spera che la Lazio possa cadere al "Ferraris", come tutte le altre squadre che l'hanno affrontata nell'impianto di casa. Fuori Strinic e Linetty per infortunio, sono Murru e Barreto a sostituirli. Gli ospiti, invece, si schierano con il solito 3-4-2-1, con Immobile supportato da Milinkovic-Savic e Luis Alberto.
Il primo tempo vede la Sampdoria maggiormente al tiro, ma sempre piuttosto imprecisa. La miglior occasione è al 30', quando Praet imbecca Zapata in mezzo all'area: il colombiano incespica nel cambio di direzione, ma riesce a tirare, trovando però la respinta di piede di Strakosha. Per il resto, tante conclusioni dalla distanza.
Mentre però né Praet, né Barreto, né Ramírez trovano la porta avversaria, la Lazio costruisce meno palle-gol, ma di maggior qualità. Parolo si trova solo per lo stacco di testa al 14', ma non centra la porta di Viviano. Immobile sfiora il palo e poi impegna Viviano in una respinta difficile: sul conseguente tiro-cross di Luis Alberto, un super Bereszynski respinge.
Al riposo, la sensazione è che il canovaccio possa esser sbloccato da un episodio. La Lazio non lo trova (palo di Parolo al 51'), la Sampdoria sì: lancio in profondità di Torreira, spondina di testa di Quagliarella e Zapata è solo in area. Senza pietà, il 91 blucerchiato mette dentro l'1-0, ringraziando anche la disattenzione della difesa ospite.
Non è però finita qui: i padroni di casa hanno un'altra mezza occasione con Barreto, ma poi si spegnono lì. Comincia una lunga girandola di sostituzioni, con la Lazio che alza il baricentro (dentro Caicedo accanto a Immobile), ma non crea questi grandi pericoli. Poi però l'episodio che cambia di nuovo la gara lo trovano gli ospiti.
Punizione ingenua concessa da Murru, sulla quale la palla carambola in area: Ferrari è meno lesto di Milinkovic-Savic a raccogliere la contesa e il serbo punisce Viviano in uscita da due-tre metri. L'1-1 dà fiducia alla Lazio, che nel finale trova persino il gol della vittoria con un altro mezzo episodio, stavolta però ben costruito.
Milinkovic-Savic cavalca servito da Luis Alberto e il serbo mette un pallone bellissimo per i due attaccanti, tenuti entrambi in gioco da Murru (male male): Caicedo lascia scorrere il pallone per Immobile, che però non batte Viviano. Il portiere doriano non trattiene la palla e l'ecuadoregno si getta sulla sfera per segnare a porta vuota: l'imbattibilità è finita, la gara pure.

Fino all'80', partita in pieno controllo. Poi il pata-trac degli ultimi 15'.


Viviano 5.5; Bereszynski 7.5, Silvestre 6.5, Ferrari 6, Murru 5; Barreto 6, Torreira 5.5, Praet 6 (dal 38' s.t. Verre s.v.); Ramírez 6 (dal 30' s.t. Álvarez 5.5); Quagliarella 6 (dal 24' s.t. Kownacki 5.5), Zapata 6.5.

E niente, la Lazio ha giocato una grande gara: continua, tenace sul pressing. E sebbene non abbia dominato fino all'1-1, comunque la squadra di Inzaghi ha avuto il merito di non sciogliersi di fronte allo svantaggio. Una possibilità che era sul tavolo, vista la sconfitta nel derby di Roma e il pareggio subito dalla Fiorentina nelle ultime due settimane.
Già, Simone Inzaghi. Un grande allenatore, che finora ha incrociato la Sampdoria quattro volte e ha perso solo la prima sfida contro i blucerchiati, per altro in una maniera che non lo fece felice nel maggio 2016. Invece, contro Giampaolo, siamo a tre successi su tre: due 2-1 a domicilio più la tremenda goleada del maggio scorso.
Mentre bisogna parlare di questo tecnico (che si sta confermando), Giampaolo ha i suoi problemi. Uno di questi è certamente Nicola Murru: è vero che l'assenza di Ivan Strinic avrebbe verosimilmente creato svantaggi, ma sul 2-1 c'è la sua impronta cubitale. Un fuorigioco fatto male, l'ennesimo dopo quello che ha regalato il 3-0 al Bologna al "Dall'Ara". Bisogna lavorare duro.
Anche perché il calendario ora regala delle buone occasioni alla Sampdoria: superate le principali sfide (sebbene si debba ancora recuperare la sfida con la Roma), i blucerchiati si preparano ad affrontare Cagliari, Sassuolo, Spal e Benevento prima della sosta di gennaio. Se togliamo l'impossibile trasferta di Napoli, 8-9 punti sarebbero il minimo per proseguire la corsa europea.

Bartosz Bereszynski, 25 anni, il miglior in campo per la Samp, contro Senad Lulić, 31.