04 dicembre 2017

Beffa salutare.

L'avevamo un po' detto. Contro Chievo, Atalanta e Juventus si erano visti alcuni campanelli d'allarme o episodi che poi il karma ci avrebbe restituito. E così è stato: la Sampdoria inciampa per la prima volta in casa, rimontata per 2-1 dalla Lazio. E forse non c'è neanche granché da contestare sul punteggio finale: l'Europa è un sogno da consolidare passo dopo passo.

Felipe Caicedo, 29 anni, match-winner con il suo primo gol in A.

La Sampdoria è reduce dalla pessima batosta di Bologna e spera che la Lazio possa cadere al "Ferraris", come tutte le altre squadre che l'hanno affrontata nell'impianto di casa. Fuori Strinic e Linetty per infortunio, sono Murru e Barreto a sostituirli. Gli ospiti, invece, si schierano con il solito 3-4-2-1, con Immobile supportato da Milinkovic-Savic e Luis Alberto.
Il primo tempo vede la Sampdoria maggiormente al tiro, ma sempre piuttosto imprecisa. La miglior occasione è al 30', quando Praet imbecca Zapata in mezzo all'area: il colombiano incespica nel cambio di direzione, ma riesce a tirare, trovando però la respinta di piede di Strakosha. Per il resto, tante conclusioni dalla distanza.
Mentre però né Praet, né Barreto, né Ramírez trovano la porta avversaria, la Lazio costruisce meno palle-gol, ma di maggior qualità. Parolo si trova solo per lo stacco di testa al 14', ma non centra la porta di Viviano. Immobile sfiora il palo e poi impegna Viviano in una respinta difficile: sul conseguente tiro-cross di Luis Alberto, un super Bereszynski respinge.
Al riposo, la sensazione è che il canovaccio possa esser sbloccato da un episodio. La Lazio non lo trova (palo di Parolo al 51'), la Sampdoria sì: lancio in profondità di Torreira, spondina di testa di Quagliarella e Zapata è solo in area. Senza pietà, il 91 blucerchiato mette dentro l'1-0, ringraziando anche la disattenzione della difesa ospite.
Non è però finita qui: i padroni di casa hanno un'altra mezza occasione con Barreto, ma poi si spegnono lì. Comincia una lunga girandola di sostituzioni, con la Lazio che alza il baricentro (dentro Caicedo accanto a Immobile), ma non crea questi grandi pericoli. Poi però l'episodio che cambia di nuovo la gara lo trovano gli ospiti.
Punizione ingenua concessa da Murru, sulla quale la palla carambola in area: Ferrari è meno lesto di Milinkovic-Savic a raccogliere la contesa e il serbo punisce Viviano in uscita da due-tre metri. L'1-1 dà fiducia alla Lazio, che nel finale trova persino il gol della vittoria con un altro mezzo episodio, stavolta però ben costruito.
Milinkovic-Savic cavalca servito da Luis Alberto e il serbo mette un pallone bellissimo per i due attaccanti, tenuti entrambi in gioco da Murru (male male): Caicedo lascia scorrere il pallone per Immobile, che però non batte Viviano. Il portiere doriano non trattiene la palla e l'ecuadoregno si getta sulla sfera per segnare a porta vuota: l'imbattibilità è finita, la gara pure.

Fino all'80', partita in pieno controllo. Poi il pata-trac degli ultimi 15'.


Viviano 5.5; Bereszynski 7.5, Silvestre 6.5, Ferrari 6, Murru 5; Barreto 6, Torreira 5.5, Praet 6 (dal 38' s.t. Verre s.v.); Ramírez 6 (dal 30' s.t. Álvarez 5.5); Quagliarella 6 (dal 24' s.t. Kownacki 5.5), Zapata 6.5.

E niente, la Lazio ha giocato una grande gara: continua, tenace sul pressing. E sebbene non abbia dominato fino all'1-1, comunque la squadra di Inzaghi ha avuto il merito di non sciogliersi di fronte allo svantaggio. Una possibilità che era sul tavolo, vista la sconfitta nel derby di Roma e il pareggio subito dalla Fiorentina nelle ultime due settimane.
Già, Simone Inzaghi. Un grande allenatore, che finora ha incrociato la Sampdoria quattro volte e ha perso solo la prima sfida contro i blucerchiati, per altro in una maniera che non lo fece felice nel maggio 2016. Invece, contro Giampaolo, siamo a tre successi su tre: due 2-1 a domicilio più la tremenda goleada del maggio scorso.
Mentre bisogna parlare di questo tecnico (che si sta confermando), Giampaolo ha i suoi problemi. Uno di questi è certamente Nicola Murru: è vero che l'assenza di Ivan Strinic avrebbe verosimilmente creato svantaggi, ma sul 2-1 c'è la sua impronta cubitale. Un fuorigioco fatto male, l'ennesimo dopo quello che ha regalato il 3-0 al Bologna al "Dall'Ara". Bisogna lavorare duro.
Anche perché il calendario ora regala delle buone occasioni alla Sampdoria: superate le principali sfide (sebbene si debba ancora recuperare la sfida con la Roma), i blucerchiati si preparano ad affrontare Cagliari, Sassuolo, Spal e Benevento prima della sosta di gennaio. Se togliamo l'impossibile trasferta di Napoli, 8-9 punti sarebbero il minimo per proseguire la corsa europea.

Bartosz Bereszynski, 25 anni, il miglior in campo per la Samp, contro Senad Lulić, 31.

Nessun commento:

Posta un commento