18 dicembre 2017

Il peggio.

La sconfitta con la Lazio è stata salutare, ma forse così è troppo. Si può dire che il peggio sia arrivato e ora tocca affrontarlo: ho saltato gli appuntamenti di Cagliari e Firenze, perché la rabbia da sbollire dopo un pareggio (partendo dal doppio vantaggio) e un'eliminazione ingenua dalla Coppa Italia (due legni, un rigore regalato) era tanta. Ma il Sassuolo è uscito vincitore per 1-0 da Genova.

Fabio Quagliarella, 34 anni, spuntato di fronte al Sassuolo.

Dopo l'esclusione last-minute dalla Coppa Italia nella gara persa 3-2 a Firenze, Giampaolo riparte dai titolari, con Linetty però ancora fuori a beneficio di Barreto. Diverse le scelte dell'ex Iachini, che ha rilanciato il Sassuolo con la vittoria contro il Crotone e sceglie il trio Berardi-Falcinelli-Politano per l'attacco.
Il primo tempo è in realtà molto blando, se non per qualche spunto individuale: la Samp manovra meglio il pallone e il Sassuolo lascia fare, provando a sfruttare gli spazi in contropiede. Falcinelli solletica Viviano di testa, poi un cross di Strinic toccato da Goldaniga sfiora il palo. Sul susseguente corner, Silvestre svetta, ma manda a lato di poco.
Da lì, praticamente sale in cattedra il vero MVP di giornata (nonostante il rigore sbagliato nella ripresa): Matteo Politano. Il 16 degli ospiti costringe Viviano a una prima parata al 30', poi è Zapata a mangiarsi una ghiotta occasione da corner su spizzata di Barreto, mandando alto di testa.
Il tutto prima dell'assalto del Sassuolo nel finale di primo tempo: Viviano deve respingere in due minuti le conclusioni di Berardi, Politano e Falcinelli, con Ferrari che salva quasi sulla linea il tiro di Duncan e l'onnipresente Politano che coglie il palo da schema da corner. Un tiro deviato di Quagliarella finito di poco alto è il vagito finale della Samp. E non del primo tempo, ma dell'intera gara. 
Nella ripresa i padroni di casa collezioneranno un paio di conclusioni aeree, ma nulla che costringa veramente Consigli a salvataggi; la stessa punizione di Caprari al 66' va alta. Invece, gli ospiti collezionano occasioni su occasioni, seppur lasciando sapientemente il possesso della palla alla Samp.
Subito Politano sfiora il palo con il suo mancino, poi Viviano interviene su Falcinelli dalla distanza: in mezzo, un gol annullato a Berardi per fuorigioco di partenza dello stesso numero 11 neroverde. Tutto sembra lentamente spegnersi, finché non arriva l'episodio decisivo: rigore (netto) al minuto 81 per un fallo di mano di Ferrari su cross di Politano.
Sembra tutto finito, ma Viviano salva il quinto penalty della sua storia in blucerchiato con un bel balzo. Ci sarebbe un altro rigore sul proseguire dell'azione, perché Torreira - in una scivolata scomposta - in area tocca con un braccio il pallone, lasciando sbigottiti gli ospiti. Ma il cambio per vincere la gara è già stato fatto.
Al minuto 89, un altro bel pallone viene messo in mezzo e il neo-entrato Matri semina Ferrari per segnare l'1-0 e il suo gol numero 90 in Serie A. Niente da fare per Viviano e sconfitta meritata per la Sampdoria, che di fatto non è scesa in campo nella ripresa.

Di Giampaolo bisogna solamente fidarsi. Certo è che questo momento della stagione sarà fondamentale per i conti al termine del 2017-18.

Viviano 7.5; Bereszynski 6, Silvestre 5.5, Ferrari 5, Strinic 5.5; Barreto 5, Torreira 5.5, Praet 6; Ramirez 5.5 (dal 33' s.t. Kownacki s.v.); Quagliarella 5.5, Zapata 5 (dal 11' s.t. Caprari 6).

La partita ha rivelato tutte le difficoltà della Sampdoria di questo momento: di fronte a un avversario che non esalta (se non per i suoi singoli), ma solido, la squadra di Giampaolo si è ritrovata spuntata, stanca e forse a un certo punto persino disorganizzata. Viene da dire che è persino giusto che il Sassuolo si sia portato a casa i tre punti.
E le difficoltà non sono nuove, perché qualche segnale si era intravisto persino nel periodo d'oro. Ora la squadra sta faticando e, proprio come l'anno scorso, la striscia negativa sta arrivando in tutta la sua durezza: un punto in quattro gare, quello racimolato a Cagliari pur essendo sul 2-0 in vantaggio all'intervallo. Serve un segnale di reazione, anche perché i risultati di giornata ci hanno assistito.
Ci sono dei punti deboli che forse andranno aggiustati se si vuole veramente puntare all'Europa. Serve avere Sala e Murru da riserve se - messi in campo - si rivelano inadeguati? Non sarebbe meglio scambiarli per perderci troppo nel bilancio e trovare nuovi interpreti? Quando verrà testato Andersen? E Barreto - in queste gare non di difesa, ma di attacco - serve dal 1'?
Il calendario ora dice che tocca andare a Napoli. Una trasferta maledetta, visto che al "San Paolo" non si vince dal 1998 e virtualmente la squadra di Sarri potrebbe - con una combinazione molto favorevole (e molto remota) di risultati - laurearsi campione d'inverno. Ma bisogna guardare più in là: le gare con Spal e Benevento saranno decisive per capirci di più.

Giuseppe Iachini, 53 anni, soddisfatto per la vittoria da ex al "Ferraris".

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