23 gennaio 2018

Rinascere.

«Basta un giorno così a cancellare 120 giorni stronzi», cantava Max Pezzali nel 1997. Erano ancora i tempi degli 883, quelli in cui Marco Giampaolo non era nemmeno un allenatore e Fabio Quagliarella doveva esordire da professionista. La frase viene comunque buona per la partita contro la Fiorentina: ci voleva un 3-1 contro la Fiorentina e un pomeriggio così per rinascere.

Fabio Quagliarella, 34 anni, alla miglior stagione di sempre in Serie A.

La Sampdoria si presenta alla gara contro la Fiorentina in uno stato d'emergenza: sono sì tornati Linetty e Zapata (il primo gioca dal 1', il secondo dalla panchina), ma è anche vero come manchi un passo da Europa. Vittoria con la Spal a parte, la Sampdoria non ha dato segnali positivi: Kownacki è tra i titolari, accanto a Quagliarella.
La Fiorentina parte forte: Simeone va al subito al tiro, ma per Viviano è una facile parata. Potrebbe andar peggio dieci minuti più tardi, quando l'argentino sfrutta un buco clamoroso di Ferrari e avrebbe la palla del vantaggio, ma la mette a lato. La Sampdoria risponde con un'occasione clamorosa, che ha i crismi della chance mancata.
Al 16' cross di Ramírez, primo tentativo al volo di Quagliarella e parata di Sportiello. Sulla respinta, Kownacki è solo e potrebbe appoggiare in rete a porta sguarnita, ma stringe troppo l'angolo di tiro e trova ancora il portiere della Fiorentina. Dopo una chance per Babacar (centrale per Viviano), ancora Kownacki viene pescato da Torreira, ma non aggira Sportiello.
Al 30', però, i padroni di casa passano: cross ancora di Ramírez, Quagliarella controlla e giostra Pezzella, trovando lo spazio per concludere a cinque metri dalla parta. Gol del capitano e grande festa al "Ferraris", smorzata dall'occasione capitata a Babacar, che è solo, ma calcia a lato. Il primo tempo si chiude con il vantaggio blucerchiato.
Di fatto, la ripresa si trasformerà in un monologo. Gli ospiti ci provano più volte nei primi 10' - Benassi il più pericoloso con un mancino in solitaria: Viviano è immobile, ma la palla non va fuori di molto -, ma la Sampdoria regge e trova l'occasione per chiuderla. Intanto, Giampaolo ha cambiato Kownacki per l'acclamato Zapata.
Al 60' è 2-0: Linetty si mangia l'aria e Benassi, recuperando due volte palla. Servizio per Ramírez, che aspetta un tempo di gioco, ma trova il passaggio filtrante per Quagliarella, solo in area: puntata sull'uscita di Sportiello e raddoppio. Da qui in poi, sostanzialmente, gli ospiti spariscono dal campo, nonostante gli ingressi di Saponara e Gil Dias.
Anzi, la Sampdoria trova il 3-0 al 67': Praet in profondità per Ramírez, l'uruguayano serve di tacco Quagliarella, lasciato solo in area da Laurini. Il 27 ci pensa un attimo, poi scarica un destro terrificante sotto la traversa: da distanza così ravvicinata, Sportiello non può far nulla. Tripletta per l'attaccante, che continua a stupire.
Il finale è un po' interlocutorio: gli ospiti trovano sì il gol con Carlos Sanchez (male la difesa su corner, con Bereszynski che non segue il colombiano sulla sponda di Saponara), ma la Sampdoria rischia di fare il quarto con Zapata, devastante nei contrasti. I padroni di casa ritrovano la vittoria e (chissà) la fiducia in sé stessi.

Una partita senza eguali. L'avversario non era la Juventus o il Napoli, ma è una grande soddisfazione.

Viviano 6; Bereszynski 6.5, Silvestre 6.5, Ferrari 6, Strinic 6.5; Linetty 8, Torreira 7.5, Praet 7.5; Ramirez 8 (dal 38' s.t. Barreto s.v.); Quagliarella 9 (dal 29' s.t. Caprari 6), Kownacki 6 (dal 12' s.t. Zapata 6.5).

Una rinascita così non la immaginavo. Ci speravo, ma non lo credevo possibile. Sicuramente è presto per dirlo, ma la sconfitta di Benevento potrebbe esser stato il fondo. Questa gara con la Fiorentina ricorda un altro 3-1 recente, quello ottenuto nel novembre 2014 sotto Mihajlovic, nonché una delle migliori gare della sua gestione.
Mi ha stupito in negativo la Fiorentina: il 4-3-3/4-4-2 costruito da Pioli - con Chiesa ed Eysseric a spostarsi spesso sul campo e di posizione - non ha funzionato. Soprattutto Simeone e Babacar hanno sprecato delle ottime chance nel primo tempo; una volta subito il 2-0, la gara è praticamente finita e la Viola si è fatta vedere solo per il gol della bandiera.
La prova del centrocampo blucerchiato è stata mostruosa. Si parla di Praet e Torreira, si cita giustamente Ramírez e i suoi assist, ma vogliamo parlare di Linetty? La differenza tra una Samp con il polacco e una senza è gigantesca, come hanno anche dimostrato i pochi minuti giocati da Barreto (seppur con il punteggio ormai a favore).
Poco da dire su Fabio Quagliarella. A quasi 35 anni, l'attaccante sta giocando la miglior stagione della sua carriera. Giampaolo ci aveva avvertito su come il 27 avesse raggiunto la maturità fisica e tecnica (lo dimostra il primo gol, in cui manda al bar Pezzella), ma la tripletta contro i viola dimostra ancor di più tale assunto.
E ora? Back-to-back con la Roma, con prima il recupero della terza giornata d'andata a Genova e poi la gara di domenica all'Olimpico. Storicamente non è facile con la Roma, specie in trasferta, per cui la gara d'andata andrà sfruttata al massimo. Qualora uscissero tre punti da una delle due sfide contro i giallorossi, sarebbe veramente una rinascita completa.

Marco Giampaolo, 50 anni, può esser contento della prestazione della squadra.

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