07 gennaio 2018

Tabula rasa.

Io ne ho vissute diverse da tifoso sampdoriano. Ho vissuto due retrocessioni, una quasi discesa in C e una sconfitta in un pomeriggio autunnale a Nocera Inferiore. Però perdere 3-2 in casa del Benevento - ultimo e senza vittorie per 18 giornate - era qualcosa che non mi aspettavo: lo scivolone in casa dei giallorossi lascia la Sampdoria puntata su suoi 30 punti.

La squadra si stringe attorno a Massimo Coda, 29 anni, l'eroe di giornata.

La Sampdoria deve ancora rinunciare a due pezzi fondamentali dello scacchiere di Giampaolo, ovvero Linetty e Zapata, entrambi in panchina. Se ci aggiungiamo la mancanza di Strinic, gli ospiti sono piuttosto depotenziati; diverso il discorso per il Benevento, che vuole ripartire dalla vittoria contro il Chievo per risalire.
Il primo tempo è blando: pochissime occasioni, tutte per gli ospiti. Il Benevento aspetta la Samp, ingolfando le traiettorie di passaggio e piazzando Brignola su Torreira. La Samp produce qualche conclusione dalla distanza - Torreira, Quagliarella, Ramírez -, ma solo quella dell'uruguayano impegna effettivamente Belec.
Poi però, alla fine del primo tempo, gli ospiti trovano il vantaggio: uno-due tra Quagliarella e Ramírez, tiro del capitano e respinta di Belec, sulla quale si avventa Caprari per la quarta rete personale in campionato. Gioia contenuta e vantaggio con il minimo sforzo, per una Samp comunque scolastica nei primi 45'.
La ripresa cambia il canovaccio: a non scendere in campo è la Sampdoria, ma il Benevento spinge in maniera ossessa. Tre minuti e trova la traversa con Coda, perso da Ferrari su un cross; dopo un salvataggio a corpo morto di Silvestre, arriva anche il palo, sempre a firma di Coda, andato alla conclusione rasoterra da 25 metri.
Dopo un tiro dalla distanza di Ramírez, il copione riprende. Anzi, l'entrata in campo di D'Alessandro spinge il Benevento ancora più dentro l'area degli ospiti: Brignola ha un'ottima occasione, ma spara addosso a Ferrari; poi Regini lascia solo pure Lombardi, che però tenta un'acrobazia difficile e non centra la porta.
Alla fine il pareggio arriva: tenta e tenta, al minuto 69 Coda trova il sinistro magico sotto l'incrocio e impatta il risultato. Lo stadio campano è in visibilio e spinge la squadra, con D'Alessandro che costringe Viviano a un super-salvataggio un minuto dopo. Il pata-trac arriva all'82', con Sala espulso per fallo da ultimo uomo contro lo scatenato D'Alessandro.
Due minuti e dalla seguente punizione arriva il 2-1: ancora Coda l'eroe di giornata, ma stavolta Viviano ha delle colpe enormi su un piazzato che sembra ragionevolmente nelle sue corde. La Samp è stesa e solo Quagliarella ci prova, costringendo Belec alla parata in due tempi.
Nel finale c'è ancora tempo per due gol: quello di Brignola al 91' - il primo in A, servito dall'onnipresente Coda - e quello di Kownacki al 94', con il polacchino che continua a crescere in maniera silenziosa. Una sconfitta tremenda, ma meritata.

Male è dir poco.

Viviano 5; Sala 4.5, Silvestre 6, Ferrari 5, Regini 5; Barreto 5, Torreira 5.5 (dal 30' s.t. Verre 5.5), Praet 6 (dal 13' s.t. Linetty 6); Ramírez 5; Caprari 6 (dal 23' s.t. Kownacki 6), Quagliarella 5.5.

Non c'è da nascondersi: questa partita ha rappresentato una delusione totale, per approccio, contenuti sul campo e persino determinazione nel momento più brutto della gara. E pensare che la trasferta di Benevento rimane un punto piuttosto basso proprio perché i primi 45' avevano detto altro: i padroni di casa erano stati inesistenti.
Come si è saliti di tono, i problemi sono usciti fuori. Purtroppo sono gli stessi di sempre. Ci sono quelli cronici - Barreto in calare di condizione e di rendimento, la costante mancanza di copertura difensiva di Regini, gli svarioni di Sala nell'applicazione difensiva - e ci sono quelli nuovi, che spaventano di più.
Già, perché Barreto e Regini non sono dei titolari, mentre per Sala si cercherà una collocazione a gennaio. Viviano invece? L'errore sulla punizione di Coda è piuttosto pesante. Caprari? Non è un titolare a tutti gli effetti, ma stenta a brillare. E che dire di Ferrari, forse l'uomo che più sta risentendo di questo calo della Samp?
In tutto questo, i complimenti vanno a Roberto De Zerbi. Per me il Benevento retrocederà comunque con giornate d'anticipo e la sua stagione assomiglia sempre più a quella dell'Ancora 2003-04 (anch'esso vinse una gara 3-1, ma a marzo), con giocatori sempre più random. L'unica differenza è che un gioco c'è, almeno questo.
Dall'altra parte, sono convinto che Marco Giampaolo avrà vissuto questa sconfitta con più e meno sofferenza del solito, al tempo stesso. "Meno" perché ha perso contro un collega che stima molto, "più" perché perdere in casa dell'ultima in classifica fa malissimo, specie quando vieni dominato per tutta la ripresa.
Qualcuno ha parlato persino di esonero e consigliamo un giro in montagna per queste due settimane. L'aria d'alta quota dovrebbe rinfrescare le idee, perché siamo sempre a trenta punti e a pari punti con l'ottima Atalanta, con una gara in meno. Tutttavia, ci vuole una tabula rasa per questi 15 giorni, perché al rientro ci sono tre gare difficilissime - Fiorentina e back-to-back con la Roma - ad attenderci.

Enrico Brignola, 18 anni: terza gara in A, prima rete di sempre contro la Sampdoria.

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